Quirinale: tensioni politiche peggiorano la situazione. Commenti dall’estero

Erika Di Dio

19 Aprile 2013 - 11:22

Quirinale: tensioni politiche peggiorano la situazione. Commenti dall’estero

Il partito di centro-sinistra di Pier Luigi Bersani ha detto questa mattina di voler proporre Romano Prodi alla presidenza, anche se il leader del blocco di centro-destra, Silvio Berlusconi, ha minacciato di imporre nuove elezioni se Prodi diventerà presidente. I parlamentari italiani tornano alle urne ancora una volta per cercare di eleggere un presidente dopo due turni di votazione senza successo.

Crepe nel PD

Sono apparse crepe nel partito di centro-sinistra PD, il più grande gruppo nella camera bassa del Parlamento, quando il candidato scelto da Bersani, Franco Marini, non è riuscito a raggiungere la maggioranza dei due terzi nel voto di giovedì, perché i ribelli all’interno del PD si sono rifiutati di sostenerlo.

La sconfitta di Marini ha costretto Bersani ad incontrare nuovamente il suo partito questa mattina per trovare un candidato sostituto che i membri del suo partito avrebbero appoggiato.

La scelta di Prodi

La scelta di Romano Prodi come candidato del PD è una mossa controversa per Bersani, che aveva precedentemente concordato con Berlusoni di sostenere Marini, una rara dimostrazione di consenso tra i due blocchi.

Il partito di Berlusconi ha subito respinto Prodi come potenziale presidente questa mattina, dicendo che non sarebbe stato in grado di formare alcun governo e avrebbe portato a elezioni anticipate, secondo Reuters.

Anche se il presidente è principalmente una figura simbolica e il vero potere spetta al primo ministro, lui o lei hanno il compito di consegnare ai leader politici il mandato per governare. Il ruolo del presidente è diventato più importante dopo che le elezioni di febbraio non sono riuscite a dare la maggioranza assoluta ad alcun partito politico.

Anche altri partiti, come l’anti-establishment "Movimento Cinque Stelle" avevano respinto la candidatura di Marini, ma il centro-sinistra di Bersani aveva raggiunto un accordo con il il blocco di centro-destra di Silvio Berlusconi sul sostegno a Marini, anche se Romano Prodi era stata la prima scelta di Bersani.

La mossa aveva alimentato speranze secondo cui trovare un successore di Giorgio Napolitano, il cui mandato scade a maggio, sarebbe stato semplice.

Rischi nuove elezioni

"Nonostante l’apparente accordo tra Bersani e Berlusconi sulla candidatura di Franco Marini per la carica di presidente italiano, il Parlamento italiano non è riuscito a votare a favore del candidato ottantenne", hanno scritto in una nota Tobias Blattner e Emily Nicol di Daiwa Capital Markets.

"Le divisioni all’interno dell’alleanza di centro-sinistra sono state responsabili per la carenza di voti nei confronti di Marini, che ha ottenuto 520 voti, ben al di sotto dei necessari 672", hanno fatto notare Blattner e Nicol.

"Gli eventi di giovedì evidenziano le divisioni continue e profonde tra e all’interno dei maggiori partiti italiani, aumentando i rischi di una nuova elezione generale in estate o in autunno", hanno aggiunto.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Cnbc

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