Questo indice delle materie prime è da record: cosa aspettarsi?

Violetta Silvestri

05/10/2021

06/10/2021 - 08:57

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Prezzi delle materie prime sotto i riflettori: l’indice Bloomberg ha appena registrato l’aumento record di un gruppo di importanti commodities. Cosa aspettarsi e quali risorse continueranno il rally?

Questo indice delle materie prime è da record: cosa aspettarsi?

Il nuovo record dei prezzi delle materie prime è stato registrato dal Bloomberg Commodity Spot Index nella giornata del 4 ottobre.

L’indice racchiude 23 contratti future di commodities dei settori energia, metalli e risorse agricole, seguendo l’andamento di importanti materie prime a livello globale.

L’indicatore è aumentato dell’1,1% lunedì, superando il record del 2011 e toccando quota 516,84. Cosa significa questo rally e, soprattutto, quali materie prime sono destinate a crescere ancora?

Materie prime ai massimi: lo dice questo indice

Il Bloomberg Commodity Spot Index ha segnato nuovi massimi nella giornata di lunedì 4 ottobre, evidenziando un aumento di oltre il 90% dai minimi di quattro anni raggiunti a marzo 2020.

Da quella data, in effetti, si sono verificati diversi eventi. In primis, la pandemia ha allentato la presa con l’avvento dei vaccini e la domanda di beni ha cominciato la sua impennata. Tutti i settori sono stati coinvolti dallo slancio della riapertura, mettendo in evidenza le criticità dell’offerta. Strozzature nelle catene di approvvigionamento e materie prime diventate improvvisamente scarse hanno agito come motore dei prezzi delle commodities.

Basti pensare che, sebbene il 2021 fosse iniziato con i migliori auspici per il rilancio economico mondiale, l’indice Bloomberg delle materie prime registrava un 407,02 a gennaio. Fino a oggi, quindi, l’aumento è stato del 26,98%.

A supportare ulteriormente il balzo dei prezzi delle commodities incluse nell’indicatore è stata la crisi energetica di fine estate. Dal 20 agosto al 4 ottobre, infatti, il balzo dei prezzi è stato del 12,08%.

Quali materie prime stanno aumentando di più

L’indice Bloomberg ha evidenziato che le materie prime energetiche stanno correndo più delle altre in questi giorni.

Il gas naturale, carente sia in Europa che in Cina, è in crescita di oltre il 3% oggi e il petrolio è in rally dopo la decisione dell’OPEC+ di aumentare l’offerta come da accordo precedente, anche se si prevede che la domanda di greggio salirà ancora con la crisi del gas.

L’alluminio e il rame hanno registrato significativi aumenti negli ultimi mesi, con i primo in rally del 47% in un anno e il secondo in corsa di quasi il 20% annuale.

Non solo, la siccità in Brasile e le restrizioni in Vietnam, per esempio, hanno spinto in alto il costo del caffè e i futures del cotone hanno toccato i massimi degli ultimi dieci anni nella scorsa settimana. Maltempo, colli di bottiglia nelle spedizioni e domanda in forte crescita hanno fatto aumentare i costi per l’abbigliamento in tutto il mondo.

Altre materie prime, invece, come farina di soia e legname, dopo una partenza in aumento nel 2021, hanno visto moderare il rally. Anche l’oro è diminuito, con le banche centrali pronte a ridurre lo stimolo che rafforzano il dollaro come asset rifugio, riducendo l’attrattiva dei lingotti.

Cosa aspettarsi sui prezzi delle materie prime

Dinanzi all’impennata inflazionistica guidata proprio dalle materie prime, diversi analisti stanno cercando di capire se il rally continuerà o è destinato a fermarsi.

Gli esperti di JPMorgan sostengono che le materie prime stiano iniziando un superciclo, con un andamento al rialzo di lungo periodo.

Secondo altri analisti anche la transizione energetica giocherà un ruolo importante per l’aumento dei prezzi delle commodities. Gli investimenti richiesti dai Governi del mondo per le nuove infrastrutture e il bisogno di metalli e risorse per batterie, pannelli solari e turbine eoliche saranno ancora un motore dei prezzi.

Tuttavia, il necessario aumento della produzione di alcuni materiali potrebbe colmare il divario domanda/offerta, agendo in ribasso sui prezzi.

La Century Aluminium sta rafforzando la capacità di produzione del metallo in una fonderia della Carolina del Sud, mentre a giugno la Repubblica Democratica del Congo ha espresso l’intenzione di riattivare una miniera di cobalto nel Paese.

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