Quanto sta perdendo la Serie A a causa della pirateria online?

Marco Tarantino

08/08/2019

08/08/2019 - 12:54

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La pirateria TV ogni anno porta via elevate somme di denaro alla Serie A: i danni al sistema calcistico italiano sono sempre più ingenti.

Quanto sta perdendo la Serie A a causa della pirateria online?

La pirateria e lo streaming online illegale stanno uccidendo il mondo del calcio ed in particolare la Serie A. A livello economico i dati sono veramente incredibili: mancano introiti sempre maggiori e non si riesce a mettere un freno, a livello di sensibilizzazione ed a livello normativo, a questa escalation di conti in rosso.

E’ facile trovare in giro per il web numerose piattaforme, portali, o siti che funzionano da aggregatori e che offrono di vedere gratuitamente le partite di Serie A o dei campionati esteri: è legale? Assolutamente no e produce un effetto negativo sui conti del calcio veramente incredibile. La Lega di Serie A sta provando a muoversi per contrastare questa tendenza soprattutto a livello mediatico con campagne di sensibilizzazione. Dopo un mercato molto interessante a livello di acquisizione calciatori di Juventus ed Inter in prima linea, con spese incredibili, il discorso mediatico anche da parte di questi club come di altri si sta spostando sulla sensibilizzazione per il tema della pirateria online.
Nelle due giornate iniziali del campionato 2019-2020, che prenderà il via il 24 agosto, negli stadi ci saranno degli striscioni per fermare le frodi informatiche attraverso l’utilizzo dell’hastag #stopiracy. La pirateria che danni sta generando a livello di conti?

Pirateria-Serie A: dati allarmanti

I danni che la Serie A sta facendo registrare per lo streaming illegale sono veramente ingenti: il fenomeno è in espansione continua e non si riesce ad avere un freno su quella che possiamo definire una vera e propria escalation. Quanto perde il calcio italiano? Secondo le ultime stime gli analisti hanno individuato dati allarmanti per l’economia del pallone:

  • 6000 posti di lavoro in ambito calcistico a rischio;
  • 200 milioni di mancati guadagni economici;
  • 22 sono stati i milioni di atti fraudolenti verso il mondo dello sport live.

La pirateria audiovisiva è un crimine vero e proprio, viene definito un atto criminale dalle Lega Serie A in un duro comunicato: è un fenomeno in aumento continuo negli ultimi anni ed in particolar modo in Italia è in crescita. Secondo i dati della Lega di calcio l’incidenza tra gli adulti del nostro Paese dovrebbe essere superiore al 60%. Sia il presidente della Lega Micchichè che l’Amministratore Delegato Luigi De Siervo si sono esposti in prima persona parlando di un sistema che finirà per distruggere il calcio e di un vero e proprio atto criminale da parte di chi utilizza decoder illegali.

Gli atti di pirateria informatica a quanto ammontano in Italia? La Lega calcio ha preparato un dossier molto dettagliato che parla di 578 milioni di atti di pirateria illegale informatica fatti registrare nel 2018: 22 milioni erano relativi ad atti sportivi con un incremento pazzesco del 52% rispetto all’anno precedente (2017). 4,7 milioni di persone hanno dichiarato invece di aver visto questi contenuti sportivi live ed in streaming.

Di questi eventi sportivi (22 milioni) circa il 60% sono relativi al mondo del calcio: il sistema del pallone ha perso dunque 5 milioni di fruizioni legali nel 2018, con un incremento del 90% rispetto al 2017.

Le azioni della Lega e della Fifa contro la pirateria

A livello internazionale la Lega di A è al fianco della Fifa per provare a promuovere campagne di sensibilizzazione contro la pirateria online ma non solo. Sono in atto, insieme alle altre leghe calcistiche internazionali, dei tentativi di combattere beoutQ, una piattaforma illegale di contenuti sportivi. Si tratta di un IPTV che mostra partite in diretta e streaming, oltre che eventi sportivi di vario genere.

Quello che è richiesto dalla Fifa e dalla Serie A, come dagli altri campionati, è la chiusura in tempi molto più rapidi rispetto a quelli attuali di queste IPTV. C’è però un problema politico e nasce dall’Arabia Saudita. Secondo gli ultimi approfondimenti sul tema infatti dietro a beoutQ ci sarebbe l’Arabia Saudita, che vuole proteggere la piattaforma per danneggiare la rivale beinSport, dei qatarioti e rivali nemici giurati. Un vero e proprio intreccio internazionale che coinvolge il paese a cui sono stati ceduti i diritti per la Supercoppa italiana della prossima stagione.

Anche le singole società calcistiche italiane hanno promosso delle campagne contro beoutQ e simili. In particolare le campagne della Fiorentina ha riscosso pareri negativi con una mobilitazione al fianco delle IPTV. Su Twitter si è scatenata una corsa ai commenti a sostegno di beoutQ e contro invece BeIN Sports, l’emittente che detiene i diritti legali nei paesi dell’Asia e nel Nord Africa.A livello di sensibilizzazione la strada sembra essere ancora lunga e tortuosa in Italia.

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