Pensioni, ecco quanto si prende con 20 anni di contributi

Simone Micocci

9 Gennaio 2024 - 09:31

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Chi va in pensione con 20 anni di contributi quanto prende di assegno? Ecco una guida per farsi un’idea a riguardo.

Pensioni, ecco quanto si prende con 20 anni di contributi

Anche nel 2024 per accedere alla pensione di vecchiaia Inps bisogna aver maturato 20 anni di contributi, oltre ad aver raggiunto un’età almeno pari a 67 anni. È lecito dunque chiedersi quanto spetta di pensione con 20 anni di contributi, considerando anche che questo è il requisito richiesto per la pensione anticipata di tipo contributivo che si raggiunge al compimento dei 64 anni di età.

Rispondere alla domanda su quanto spetta con 20 anni di contributi non è semplice visto che ci sono diversi fattori che incidono sul calcolo dell’importo, come ad esempio i periodi lavorati nonché la retribuzione percepita.

Tuttavia, guardando alle regole applicate per il calcolo della pensione e facendo alcuni semplici esempi, è comunque possibile farsi un’idea di quanto spetta di assegno a chi ha raggiunto la soglia minima dei 20 anni di contributi.

Possiamo comunque anticiparvi che eccetto i casi di lavoratori che hanno guadagnato retribuzioni elevate, il tasso di sostituzione - ossia la differenza che c’è tra l’ultimo stipendio percepito e la pensione - non è particolarmente conveniente per il pensionato, in quanto con 20 anni di contributi difficilmente si arriva a una pensione di importo elevato.

Quando si prende di pensione con 20 anni di contributi nel sistema retributivo

Partiamo dal caso limite di un lavoratore che va in pensione con 20 anni di contributi, quindi si presume al compimento dei 67 anni previsti dalla pensione di vecchiaia, tutti maturati nel sistema retributivo, quindi prima del 1° gennaio 1996 (o 1° gennaio 2011 nel caso in cui 18 anni di contributi siano stati raggiunti entro il 31 dicembre 1995).

Ebbene, con il metodo retributivo la pensione del lavoratore viene determinata prendendo come riferimento gli stipendi percepiti nel periodo di tempo immediatamente precedente l’accesso alla pensione. Nel dettaglio, si calcola la media per poi prenderne una certa percentuale, calcolata moltiplicando le aliquote di rendimento per ogni anno di anzianità contributiva.

Generalmente queste aliquote sono pari al 2%: ne risulta, quindi, che con 20 anni di contributi viene riconosciuto il 40% della cosiddetta retribuzione pensionabile.

Detto questo, possiamo fare qualche esempio di quanto spetta di pensione con 20 anni di contributi nel regime contributivo:

  • retribuzione pensionabile di 20 mila euro: 8 mila euro lordi annui di pensione;
  • retribuzione pensionabile di 30 mila euro: 12 mila euro lordi annui di pensione;
  • retribuzione pensionabile di 40 mila euro: 16 mila euro lordi annui di pensione;
  • retribuzione pensionabile di 60 mila euro: 24 mila euro lordi annui di pensione.

Ricordiamo che per calcolare la retribuzione pensionabile nel sistema di calcolo retributivo si prendono gli ultimi stipendi percepiti e se ne fa una media. Il periodo preso come riferimento è di 5 anni nel caso dei lavoratori dipendenti, 10 anni per i lavoratori autonomi e l’ultimo anno nel caso del pubblico impiego.

Quanto si prende di pensione con 20 anni di contributi nel sistema contributivo

Prendiamo in esame un secondo caso limite, ossia quello di chi invece ha maturato tutti i 20 anni di contributi nel sistema contributivo. Con questo, a differenza del retributivo, si guardano effettivamente i contributi maturati dal lavoratore, i quali si trasformano in pensione tramite l’applicazione di un coefficiente di trasformazione.

Nel caso della pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi il coefficiente di trasformazione, in vigore tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024, è pari a 5,723%.

Questo coefficiente si applica al montante contributivo, ossia alla somma dei contributi accantonati durante gli anni di lavoro. In particolare, nel caso dei lavoratori subordinati, i contributi versati equivalgono al 33% della retribuzione pensionabile annua.

Ad esempio, con 20 anni di contributi e una retribuzione annua media di 40 mila euro si matura un montante contributivo di 264 mila euro (al netto di eventuali rivalutazioni). In questo caso, dunque, si avrebbe diritto a una pensione annua lorda di 15.108 euro circa.

Altro esempio: 20 anni di contributi e retribuzione media di 25 mila euro. Il montante contributivo sarebbe pari a 165 mila euro, che trasformati in pensione sarebbero pari a poco meno i 9.442 euro l’anno.

Il caso della pensione anticipata contributiva

Come anticipato, per i contributivi puri vi è inoltre una pensione anticipata che si raggiunge a 64 anni di età e con 20 anni di contributi. In tal caso il coefficiente di trasformazione per il 2023-2024 è pari al 5,184%, il che significa che con un montante contributivo rispettivamente di 264 e 165 mila euro spetterebbe una pensione di 13.685 euro e di 8.553 euro.

Tuttavia, è bene specificare che per accedere a questa opzione di pensionamento bisogna aver maturato un assegno almeno pari a:

  • 3 volte il valore dell’assegno sociale, quindi 20.841,99 euro, per la generalità dei pensionati;
  • 2,8 volte il valore dell’assegno sociale, quindi 19.452,42 euro, per le donne con un figlio
  • 2,6 volte il valore dell’assegno sociale, quindi 18.062,98 euro, per le donne con almeno due figli.

Considerando il coefficiente di trasformazione, quindi, ne risulta che per andare in pensione a 64 anni di età bisogna aver maturato un montante contributivo di circa 400 mila euro (nel caso dei lavoratori senza figli), obiettivo che con soli 20 anni di lavoro è raggiungibile solo con una retribuzione media di 60 mila euro l’anno.

Quanto si prende di pensione con 20 anni di contributi nel sistema misto

Più complicato rispondere a questa domanda, visto che comunque dipende - visto dai discorsi appena fatti - da quanti anni di contributi sono stati maturati nel sistema retributivo e quanti invece nel contributivo. In tal caso, la pensione sarà calcolata facendo la somma del risultato del calcolo effettuato nelle due quote.

Semplifichiamo, ad esempio, con un lavoratore che ha maturato 10 anni di contributi nel retributivo e 10 anni nel contributivo, con retribuzione media costante di 30 mila euro.

Calcolare la parte nel retributivo è molto semplice. Viene, infatti, riconosciuto il 20% della retribuzione pensionabile, ossia 6 mila euro lordi annui.

Nel contributivo, invece, bisogna in primis calcolare il montante contributivo, che con 10 anni di contributi e una retribuzione media costante di 30 mila euro sarebbe pari a 99 mila euro. Di pensione, per chi ci va a 67 anni, sarebbero 5.665,77 euro.

La somma delle due quote, dunque, dà come risultato poco più di 11.665 euro lordi e annui di pensione.

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