Lo stipendio e le dichiarazioni dei redditi di Luigi Di Maio, l’ex ministro che ora si è dimesso anche dalla guida di Impegno Civico dopo aver detto addio in precedenza al Movimento 5 Stelle.

Quanto guadagna Luigi Di Maio? Una domanda questa di grande attualità visto che l’ex 5 Stelle, dopo aver abbandonato il Movimento in estate, alle recenti elezioni politiche non è riuscito a essere eletto per la terza volta consecutiva.
Impegno Civico infatti, la lista ideata da Di Maio che ha fatto parte della coalizione di centrosinistra, non è riuscito ad andare oltre un deludente 0,6% mancando così il superamento della soglia di sbarramento del 3%.
Al tempo stesso, Luigi di Maio è stato sconfitto nel collegio uninominale alla Camera di Fuorigrotta da Sergio Costa, il candidato del Movimento 5 Stelle che è stato suo compagno di governo quando a Palazzo Chigi c’era Giuseppe Conte.
Dopo questa debacle, l’ex ministro sembrerebbe aver chiuso con la politica tanto da dimettersi dalla guida di Impegno Civico: stando alle immancabili voci, per lui adesso ci potrebbe essere un futuro da lobbista.
Vediamo allora quanto guadagna Luigi Di Maio, dando uno sguardo al suo stipendio e a come sono cambiate le dichiarazioni dei redditi dell’ex parlamentare.
Lo stipendio di Luigi Di Maio
Prima di “fare le pulci” ai guadagni e alle dichiarazioni dei redditi di Luigi Di Maio, è bene ricordare come lui, al pari della quasi totalità dei pentastellati, durante la sua esperienza con il M5s abbia sempre versato parte del suo stipendio al fondo per il microcredito come da regolamento interno.
Fino all’insediamento del nuovo governo, Luigi Di Maio oltre a essere un deputato è anche ministro degli Esteri. Stando a quanto stabilito dal governo Letta, non c’è però una somma dei vari stipendi.
Di Maio quindi riceve mensilmente soltanto lo stipendio da deputato nonostante l’incarico di governo, in pratica la stessa somma percepita durante tutta la precedente legislatura.
Attualmente i deputati hanno diritto a un’indennità lorda di 11.703 euro. Al netto sono 5.346,54 euro mensili più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. Ad essi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.
Come detto Luigi Di Maio, quando era con i 5 Stelle, in queste due legislature si è decurtato puntualmente lo stipendio, rinunciando anche ad alcune voci tra i rimborsi: in totale finora il ministro ha restituito ad agosto 2020 ben 223.096,14 euro.
Le dichiarazioni dei redditi
In nome della politica trasparente, sul sito della Camera è possibile visualizzare le dichiarazioni dei redditi dei deputati. In merito al 2017, Luigi Di Maio ha fatto registrare un reddito imponibile pari a 98.471 euro.
Stessa cifra anche per quanto riguarda il 2016 mentre nel 2012, ovvero l’anno prima di entrare in Parlamento, Di Maio aveva una dichiarazione dei redditi pari a zero. Come lui all’epoca anche Roberto Fico, con Alessandro Di Battista invece che dichiarava poco più di 3.000 euro.
Nelle dichiarazioni relative al 2013 invece, grazie alla elezione a febbraio di quell’anno come deputato il reddito imponibile del ministro passò da zero euro a 82.379 euro, per poi stabilizzarsi a 98.471 euro come dichiarato durante tutto il resto della legislatura.
Nella dichiarazione del 2020 che si riferisce ai guadagni del 2019, ha fatto registrare un reddito complessivo sempre pari a 98.471 come negli scorsi anni. La stessa cifra è stata dichiarata anche nella dichiarazione del 2021.
Guardando tutti questi numeri sono due le conclusioni che possono essere tratte. La prima è che Luigi Di Maio nella passata legislatura si è sempre regolarmente decurtato lo stipendio, la seconda è che l’ex leader pentastellato da quando è entrato in politica ha senza dubbio aumentato di molto i suoi guadagni.
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