Quanti sono davvero i vaccinati in terapia intensiva?

Luna Luciano

25 Agosto 2021 - 23:52

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Aumentano i contagi e sempre di più ci si domanda se il vaccino possa essere efficace per contrastare il contagio. L’ISS risponde alle domande pubblicando il suo ultimo report.

Quanti sono davvero i vaccinati in terapia intensiva?

Con una campagna vaccinale sempre più estesa e il dibattito sulla reale esigenza di un green pass obbligatorio, si accende e si infiamma il dibattito tra chi è favorevole al vaccino e chi invece è totalmente contrario: i no-vax.

Il punto della questione per i più reticenti è la reale efficacia dei vaccini anti-Covid contro il virus: si dubita in particolare che il vaccino, monodose o doppia dose che sia, possa realmente costituire una protezione dalle infezioni.

I dati sui contagi - e sui ricoveri - rilevano spesso la presenza di persone vaccinate tra gli infetti e ciò desta non poche domande. Per trovare una risposta definitiva e reale basta guardare l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità. L’ISS infatti ha condiviso i nuovi dati inerenti ai contagi e i numeri ci descrivono una realtà ben definita.

I dati dell’ISS: quanti sono i vaccinati in terapia intensiva

L’Istituto Superiore di Sanità condividendo i propri dati ha fatto sì che la situazione italiana potesse risultare il più leggibile possibile. Periodicamente l’ISS fornisce i propri numeri per poter vedere meglio il quadro generale della pandemia, quali sono le fasce più colpite e se i vaccini aiutino o meno.

Per il passaggio da zona bianca a zona gialla, ormai è risaputo, una regione deve superare il 10% dei posti letto occupati in terapia intensiva e ogni volta la risposta è sempre la stessa: bisogna portare avanti la campagna vaccinale per impedire il contagio e i ricoveri.

I dati dell’ISS, come riportati nella tabella qui sotto, ci mostrano quanto effettivamente sia fondamentale essere vaccinati per evitare che, in caso di contagio, ci siano complicazioni che necessitano del ricovero in ospedale.

Per i ricoveri in terapia intensiva l’ISS ha preso in riferimento i dati dal 9 luglio all’8 agosto.

FASCIA D’ETÀ NON VACCINATI VACCINATI CON CICLO INCOMPLETO VACCINATI CON CICLO COMPLETO
12-39 49 (96,1%) 2 (3,9%) 0 (0%)
40-59 121 (89%) 8 (5,9%) 7 (5,1%)
60-79 140 (74,9%) 11 (5,9%) 36 (19,3%)
80+ 24 (55,8%) 1 (2,3%) 18 (41,9%)

Come è possibile notare, in questo caso sono i non vaccinati a rischiare di contrarre l’infezione in forma più grave. Infatti, per gli Under 40 solo chi non aveva completato il ciclo vaccinale (ossia 2 persone) e chi non aveva effettuato il vaccino (49 persone) sono finiti in terapia intensiva.

Il discorso è ancora più lampante se si guarda le fasce di età più avanzata: quasi il 75% degli ultrasettantenni finiti in terapia intensiva non erano vaccinati. Man mano che si sale con l’età bisogna tener conto dei possibili problemi di salute che vanno ad aggravare l’infezione da Covid-19. Nel caso degli ultra ottantenni, più del 50% - ossia 24 persone - di coloro che sono finiti in terapia intensiva non erano vaccinati.

I dati dell’ISS: i vaccini riducono il rischio di mortalità

I numeri dell’Istituto Superiore di Sanità sono molto chiari: i vaccini riducono enormemente il rischio di morte per tutte le categorie, anche quelle più fragili.

Per questo riportiamo in tabella i valori assoluti, con le relative percentuali, condivisi nell’ultimo report dell’ISS. I dati raccolti coprono un arco temporale di 30 giorni.

Per i decessi dal 25 giugno al 25 luglio:

FASCIA D’ETÀ NON VACCINATI VACCINATI CON CICLO INCOMPLETO VACCINATI CON CICLO COMPLETO
12-39 4 (100%) 0 (0%) 0 (0%)
40-59 28 (80%) 5 (14,3%) 2 (5,7%)
60-79 80 (84,2%) 9 (9,5%) 6 (6,3%)
80+ 65 (59,1%) 5 (4,5%) 40 (36,4%)

È infatti possibile notare come si riduca sensibilmente il rischio di morte fino ad arrivare alla totale assenza di decessi per la fascia Under 40. Se si guarda alla fascia di età tra i 40 e 59 solo 2 (5,7%) persone decedute erano vaccinate con il ciclo completo.

L’effetto è ancora più evidente per la fascia tra i 60 e gli 80 anni. Infatti solo il 6,3%, ossia 6 anziani, sono deceduti pur avendo completato il ciclo vaccinale, rispetto al 93,7% degli anziani che non avevano completato la somministrazione o che comunque non l’avevano neppure iniziata. Anche negli ultraottantenni, di cui il 90% risulta vaccinato, sono i non vaccinati a subire gli effetti peggiori dell’infezione da Covid-19.

Questo ci suggerisce che il vaccino sia a tutti gli effetti un’arma valida per contrastare il contagio e la diffusione del Corona virus.

I dati dell’ISS: chi si ammala di più

I nuovi dati ci indicano che il virus si sta diffondendo tra chi non è vaccinato: è quindi cambiato il target dei contagiati. Infatti, i maggiori infetti risultano essere i più giovani che ancora non presentano una copertura vaccinale alta.

Proprio per incoraggiare le vaccinazioni, l’ISS ha stimato che i vaccini riducano di oltre l’80% le capacità d’infettarsi e di oltre il 97% la possibilità di morire per l’infezione.

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