Manolis Glezos, l’eroe della resistenza greca contro i nazisti, ultranovantenne ed eurodeputato di Syriza, è contro Tsipras per l’intesa Grecia-Ue e invita militanti e simpatizzanti del partito alla mobilitazione generale.
Il piano delle riforme messo a punto da Tsipras è pronto per essere presentato a Bruxelles. Dovrà essere vagliato dalla commissione Ue, Bce e Fmi per sbloccare l’estensione di 4 mesi dei prestiti alla Grecia.
Sono previsti provvedimenti di lotta all’evasione, misure contro la corruzione, privatizzazioni, e la riforma della pubblica amministrazione.
Ora però in Grecia c’è opposizione all’interno del partito Syriza.
Intesa Grecia-Ue di venerdì scorso: in pratica si trattato di un ok dei creditori istituzionali, non alle misure di austerity previste dal vecchio Memorandum che prevedeva l’aumento dell’Iva e nuovi tagli per 2,5 miliardi di euro entro fine febbraio ma alla concessione di quattro mesi di tempo per mettere a punto un nuovo programma di riforme che passeranno alla storia come quelle di Tsipras-Syriza. .
Il governo greco è impegnato in una no stop per un piano di riforme. Secondo il quotidiano tedesco Bild le riforme permetteranno al governo di Atene incassi extra per 7,3 miliardi di euro: 2,5 miliardi di euro dalle tasse sui grandi patrimoni, 2,5 miliardi di euro da recuperi fiscali e 2,3 miliardi dalla lotta al contrabbando di benzina e sigarette.
Per quanto riguarda la fiscalità ci sarà la patrimoniale per i ceti più ricchi? Come verrà fatta? Il governo greco ha precisato che intende fare un provvedimento che consentirà ai contribuenti di pagare in 100 rate le tasse arretrate.
Funzionerà? Com’è noto gli armatori greci grazie a leggi dei Colonnelli non hanno mai pagato tasse. Le pagheranno?
Le tre istituzioni internazionali (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) dovranno stabilire se il piano è in linea con l’Intesa Grecia-Ue di venerdì scorso sull’estensione dei prestiti, altrimenti dovrà essere convocato un nuovo Eurogruppo.
Per la JPMorgan, la settimana scorsa tramite le banche elleniche sono usciti dalla Grecia 3 miliardi di euro. Si tenga conto che si tratta di una stima che riguarda i giorni prima dell’accordo di venerdì scorso, quando l’Eurogruppo votò l’estensione di 4 mesi dei prestiti ad Atene. La settimana precedente la fuga di capitali era stata di 2 miliardi di euro.
Opposizione interna a Syriza
Manolis Glezos, l’eroe della Resistenza greca contro i nazisti, ultranovantenne ed eurodeputato di Syriza, è contro Tsipras proprio per l’intesa Grecia-Ue di venerdì.
Dopo la vittoria del 25 gennaio si aspettava una soluzione diversa, come la dichiarazione di non poter pagare il debito. Cosi non è stato e ha dichiarato:
"Chiedo scusa al popolo greco, perché anch’io ho partecipato a questa illusione".
Nel suo suo articolo pubblicato sul sito kinisienergoipolites dice che
"Rinominare la Troika Istituzioni, il Memorandum accordo... è come rinominare carne in pesce e non cambia la situazione precedente."
Ha ragione? Sì.
Ovviamente è da vedere come il governo greco nel suo insieme e con tutti i ministri intende articolare il piano di riforme che si presenta a Bruxelles.
L’ex partigiano purtroppo dice la verità: "un mese è passato" e nulla è successo e parla giri di parole di "vergogna".
Prima che sia troppo tardi - come dice - invita a reagire e si rivolge ai militanti e simpatizzanti di Syriza chiedendo riunioni straordinarie e a tutti i livelli delle organizzazioni che fanno parte di Syriza.
Non critica tanto per criticare. Invita alla mobilitazione generale per decidere “se accettare o no questa situazione".
L’Unione europea accetterà quello che in Grecia si deciderà?
Se non lo farà significherà che non è un’Unione di popoli liberi che hanno fiducia nella democrazia economica condivisa?
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