Prezzo del petrolio, IEA: il minimo è stato raggiunto, produzione in calo

Flavia Provenzani

11/03/2016

Il prezzo del petrolio potrebbe aver toccato i minimi, produzione 2016 in calo, in aumento la domanda. I contenuti del nuovo report dell’IEA.

Prezzo del petrolio, IEA: il minimo è stato raggiunto, produzione in calo

Il prezzo del petrolio potrebbe aver finalmente toccato i minimi grazie al calo di produzione dei Paesi non OPEC e l’intenzione del cartello sul petrolio di limitare l’output: è questo l’ultimo commento dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (International Energy Agency - IEA).

La produzione di petrolio al di fuori dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) diminuirà di 750.000 barili al giorno nel 2016, 150.000 barili di petrolio in più rispetto a quanto precedentemente stimato dall’agenzia.

Prezzo del petrolio, IEA: minimo raggiunto

Il prezzo del petrolio sta ricevendo sostegno anche dal calo di produzione in Iraq e Nigeria e dall’Iran, che sta aumentando la produzione più lentamente del previsto nella fase recupero della quota di mercato dopo la fine delle sanzioni internazionali - riferisce l’IEA.

"Vi sono segnali che i prezzi possano aver toccato i minimi"

commenta l’agenzia con sede a Parigi nel suo report mensile pubblicato venerdì.

"Per i prezzi potrebbe esserci una luce alla fine di quello che è stato un tunnel lungo e buio", grazie alle forze sul mercato che "stanno facendo la loro magia e i produttori ad alto costo stanno tagliando la produzione".

Prezzo del petrolio in salita: IEA ottimista

Il prezzo del petrolio ha recuperato circa il 50% dai minimi di 12 anni raggiunti nel mese di gennaio: la produzione di shale oil statunitense è in discesa e i membri dell’OPEC, guidati dall’Arabia Saudita, stanno lavorando per cercare un accordo su un congelamento di produzione insieme alla Russia.

Ma l’intesa, una delle forze principali che ad oggi spingono il rally del prezzo del petrolio, è improbabile che abbia impatto fondamentale sul mercato nella prima metà dell’anno, aggiunge l’IEA.

Petrolio, IEA: migliorano le stime per il 2016

L’analisi di oggi sul prezzo del petrolio da parte dell’agenzia internazionale mostra un cambiamento sostanziale dal report del mese scorso, nel quale aveva riferito che il prezzo del petrolio sarebbe sceso ancora a causa di un mercato "inondato dal petrolio".
Il Brent, al momento, è scambiato invece a 40 dollari al barile.

Le previsioni su un possibile equilibrio tra domanda ed offerta nella prima metà dell’anno è "essenzialmente invariato" rispetto al mese scorso, prosegue l’IEA.

Il consumo mondiale di petrolio aumenterà di 1.2 milioni di barili al giorno, aiutando così a ridurre il surplus di barili di oro nero da 1.7 milioni di barili al giorno nella prima metà del 2016 a 200.000 barili al giorno negli ultimi sei mesi dell’anno.
Il mese scorso l’agenzia aveva previsto un surplus nella seconda metà dell’anno di 300.000 barili al giorno.

L’IEA ha ripetuto che potrebbe abbassare le stime sulla domanda se la ripresa del prezzo del petrolio dovesse ridurre la convenienza del prezzo della benzina negli Stati Uniti.

Prezzo del petrolio: pesa poco il ritorno dell’Iran

Il ritorno dell’Iran - dopo l’accordo sul nucleare confermato a gennaio e la fine delle sanzioni internazionali - sul mercato del petrolio "è stato meno importante di quanto gli iraniani dicevano sarebbe stato" e un’ulteriore ripresa della produzione iraniana, secondo l’agenzia, sarà "graduale".

Il Paese aveva anticipato di voler aumentare la produzione di 500.000 barili di petrolio al giorno subito dopo la fine delle sanzioni, ma l’output è cresciuto solo di 220.000 barili al giorno a febbraio per un totale di 3.22 milioni - ai massimi di quattro anni.

La produzione dei 13 membri dell’OPEC è scesa di 90.000 barili al giorno a 32.61 milioni nel mese di febbraio: l’aumento dell’output iraniano è stato compensato dai cali registrati in Iraq, Nigeria e Emirati Arabi Uniti.
L’OPEC, tuttavia, sta producendo 700.000 barili di petrolio al giorno in più rispetto alla media concordata precedentemente dal gruppo, secondo i dati IEA.

L’Iraq ha subito un blocco dell’export di 600.000 di barili a causa della chiusura dello smercio nel nord del Paese, mentre la sospensione delle spedizioni della Nigeria - pari a 250.000 barili al giorno - "potrebbe durare ancora un po’ di tempo".

La produzione di petrolio statunitense scenderà di 530.000 di barili al giorno nel 2016, grazie al peso del prezzo del petrolio suoi nuovi investimenti. Inoltre, secondo l’agenzia, diminuirà l’offerta che in Brasile e in Colombia.

"Senza un aumento delle stime sulla domanda i produttori ad alto costo continueranno a subire il peso del processo di ’pulitura’ del mercato"

ha commentato l’agenzia.

"È chiaro che l’attuale direzione di marcia è quella giusta, anche se c’è ancora una lunga strada da percorrere".

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it