Prezzo del petrolio, accordo Russia-OPEC: taglio produzione davvero possibile?

Il prezzo del petrolio prosegue il rialzo durante nella sessione di venerdì, dopo il rally dell’oro nero iniziato ieri sulla notizia che la Russia starebbe valutando di cercare un accordo su un taglio di produzione di petrolio insieme all’OPEC.

Il mercato inizia ad intravedere, finalmente, la possibilità di aver raggiunto il minimo sul prezzo del petrolio grazie alla Russia e l’Arabia Saudita, leader de facto dell’OPEC, pronte a tagliare la produzione a causa del peso dell’eccesso di offerta.

Ma l’accordo tra la Russia e l’Arabia Saudita per un taglio alla produzione di petrolio è davvero possibile?
Il rialzo del prezzo del petrolio è giustificato su tale aspettativa.

Prezzo petrolio: taglio produzione Russia-Arabia Saudita davvero possibile?

Il prezzo del petrolio è in una fase di rialzo importante sulla speranza che la Russia riesca a cooperare con l’OPEC e l’Arabia Saudita e a trovare un accordo su un taglio della produzione, con la conseguente riduzione dell’eccesso di barili di petrolio.

Da mesi, l’Arabia Saudita sta guidando l’OPEC nella scelta di rifiutare il taglio alla produzione di petrolio per difendere la propria quota di mercato. Ma ora sembra che i due Paesi produttori di petrolio abbiano finalmente trovato un interesse comune nel fare rialzare i prezzi.
Sia la Russia che l’Arabia Saudita hanno ora un forte bisogno di un aumento del prezzo del petrolio. Ma sarà abbastanza per cedere quote di mercato ai produttori statunitensi di shale oil?

È stato lo stesso ministro russo per l’Energia, Alexander Novak, ad annunciare giovedì che l’Arabia Saudita ha proposto di tagliare la produzione di entrambi i paesi del 5%, puntando all’aumento del prezzo del petrolio.

Dopo la dichiarazione di Novak, i portavoce dell’OPEC hanno subito specificato che non vi è ancora alcun piano circa il taglio di produzione.

Molti analisti ritengono che i Paesi esportatori di petrolio e gas come la Russia e l’Arabia Saudita possono certamente resistere alle conseguenze derivate dal vendere meno petrolio, ma le possibilità di un accordo concreto tra la Russia e l’OPEC sono molto sottili nonostante il forte rialzo dei prezzi del petrolio iniziato giovedì, sulla speranza di un taglio effettivo della produzione.

"Non c’è niente di nuovo. È solo un’altra delle notizie provenienti dalla Russia e non c’è alcuna indicazione che i sauditi abbiano il desiderio di fare qualcosa"

ha detto Edward Morse, responsabile globale della ricerca sulle materie prime di Citigroup.

I media hanno riferito che l’OPEC e produttori di petrolio al di fuori del cartello si sarebbero incontrati per discutere di un taglio produzione, notizia alimentata delle parole del ministro dell’Energia russo Alexander Novak su un taglio alla produzione di petrolio del 5 per cento.

Il Dow Jones ha poi riportato la citazione di un alto funzionario dell’OPEC secondo cui i sauditi non avrebbero chiesto alla Russia di tagliare la produzione del 5 per cento. Questi ha aggiunti che la proposta non è altro che un vecchio suggerimento proveniente da Algeria e Venezuela ormai sotto enormi difficoltà a causa del crollo del prezzo del petrolio.

"Io non credo che la questione stia in piedi. Non mi aspetto il raggiungimento di un accordo tra Russia e Arabia Saudita. I sauditi non hanno interesse nell’accordo perché il loro vero obiettivo sono i produttori di shale oil negli Stati Uniti"

ha dichiarato Chris Weafer, partner della Macro-Advisory a Mosca.

"Non riesco proprio a vedere la Russia o l’Arabia Saudita tagliare la propria produzione per aiutare l’industria statunitense dello shale oil."