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Prezzo del petrolio, la ripresa finirà presto: è ora di prendere profitto?

giovedì 10 marzo 2016, di Flavia Provenzani

È alta l’attenzione sul rally del prezzo del petrolio degli ultimi giorni. Qualsiasi asset che guadagni il 45% in poco tempo attira l’attenzione degli investitori, ma la situazione del prezzo del petrolio non è positiva quanto alcuni pensano - anche di fronte ad un forte rialzo delle quotazioni.

Esistono certamente dei motivi dietro il forte rialzo del prezzo del petrolio.
La situazione critica del Venezuela ha spinto il ministro del petrolio a cercare sostegno presso gli altri Paesi produttori, compresi i membri dell’OPEC e la Russia. Il risultato è stato un accordo - ancora apparente - su un congelamento della produzione ai livelli del primo mese dell’anno.

L’interpretazione del mercato è stata più vasta, alimentando l’ascesa del prezzo del petrolio. Il mercato ha visto l’accordo come il primo passo verso un’intesa più grande, che possa porre fine alla guerra dei prezzi.

Prezzo del petrolio: fatto ribassisti ancora in gioco

A dir poco, le speranze di un accordo sono molto vaghe e sottili, i Paesi produttori dovrebbero garantire una partecipazione al 100% e dovrebbero essere tanti - ma non succederà perché la posta è in gioco è troppo alta.

Per il prezzo del petrolio la domanda rimanere un fattore fondamentale. I dati sul settore manifatturiero mondiale sono deboli, secondo gli indici PMI pubblicati la scorsa settimana.

La bilancia commerciale cinese è desolante, con l’export in discesa di circa il 25%, il che si riflette sui partner principali della Cina, come ad esempio la Germania.

Offerta di petrolio, basse probabilità di un accordo definitivo

Sul fronte dell’offerta, l’Iraq ha subito degli stop alla produzione dei gasdotti a causa di sabotaggi, inseriti all’interno del nervosismo dilagante nella regione, che, fino ad ora, sono stati in gran parte ignorati.

Tuttavia, i livelli di produzione mondiali sono rimasti vicini a livelli record; i produttori russi a febbraio hanno segnato i livelli massimi dell’era post-sovietica.
Il pieno ritorno dell’Iran sul mercato petrolifero è ancora ostacolato da alcune sanzioni bancarie degli Stati Uniti che rimangono anche dopo l’accordo sul nucleare, ostacoli superati con facilità dal Paese.

Il rally del prezzo del petrolio finirà presto?

Il prezzo del petrolio ha sì partecipando al rally generale delle materie prime, che ha portato il ferro ad un boom senza precedenti, ma tutti gli elementi che hanno fatto crollare il prezzo del petrolio sono rimasti al loro posto.

Inoltre, la “strana discesa” del dollaro USA - che sostiene il rialzo del prezzo del petrolio - è improbabile che duri a lungo, con il potenziamento dello stimolo di politica monetaria da parte delle altre banche centrali, in primis la BCE.

Gli investitori credevano che il minimo sul prezzo del petrolio fosse arrivato lo scorso marzo, poi agosto, poi gennaio e in fine il mese scorso.
Il crollo del prezzo del petrolio è stato molto marcato, ma non è detto che il mercato sia uscito dalla forte turbolenza.

I titoli azionari legati all’industria del petrolio sono destinati a scendere ancora.

L’accordo tra l’OPEC e la Russia è improbabile si riveli un’intesa seria e duratura. L’Arabia Saudita è troppo concentrata sul ferire l’industria dello shale oil statunitense. E il suo piano sembra funzionare.

Se siete riusciti a cavalcare la salita del prezzo del petrolio, potrebbe essere il momento giusto per prendere profitto.

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