Come recedere dal contratto di credito al consumo (prestito personale o finanziamento)

Manuela Margilio

1 Novembre 2018 - 18:06

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In quali casi dopo aver ottenuto un finanziamento a rate il consumatore può recedere senza dover pagare delle penali. Vediamo cosa dice la legge in merito a questo aspetto del credito al consumo.

Come recedere dal contratto di credito al consumo (prestito personale o finanziamento)

Finanziamenti e rate, in quali casi si piò recedere e smettere di pagare?: nel caso in cui si ricorra al credito al consumo, per ottenere un finanziamento finalizzato all’acquisto, ad esempio di un’automobile, un computer, un elettrodomestico, è bene essere a conoscenza della normativa che regola il diritto di recedere del consumatore.

Qualora si riscontrino dei problemi a causa di mancate consegne o prestazioni del servizio, il consumatore gode di particolari tutele.

Precisiamo innanzitutto che per quanto concerne il diritto di recesso, il consumatore ha tempo 14 giorni per recedere dagli accordi presi, a far data dalla firma del contratto.
Il recesso può essere esercitato in qualsiasi caso, senza dover fornire delle motivazioni e senza dover corrispondere delle penali. Non rileva, a tal fine, se il contratto è stato stipulato all’interno o all’esterno dei locali commerciali dell’ente finanziatore.

Modalità per comunicare il recesso
E’ necessario procedere secondo le modalità indicate nel contratto di finanziamento. Più nello specifico, occorre inviare lettera raccomandata con avviso di ricevimento nel quale specificare che si intende esercitare il diritto di recesso ai sensi della direttiva comunitaria 48/2008 e dell’art. 125 ter del Testo unico bancario. Nella lettera si dovrà dare indicazione del giorno della stipula del contratto di finanziamento e del numero del contratto.

Qualora il prestito sia già stato erogato e dunque il contratto abbia avuto esecuzione, il consumatore, nel termine di 30 giorni dovrà restituire il capitale e gli interessi maturati fino a quel momento nonché eventuali tasse dovute. Al consumatore non potranno essere chieste altre somme di denaro a titolo di penale.

Qualora siano stati stipulati altri contratti per servizi accessori, come contratti di assicurazione, il recesso varrà anche per i suddetti contratti.

In caso di stipula di un prestito finalizzato, cioè un finanziamento collegato all’acquisto di un bene o servizio, qualora il bene acquistato non venga consegnato (inadempimento del finanziatore), il consumatore avrà diritto alla risoluzione del contratto, con richiesta di restituzione delle rate già versate.

Rimborso anticipato della somma finanziata
E’ un diritto del consumatore estinguere in ogni momento, in tutto o in parte, il credito nascente dal contratto di finanziamento. Può succedere addirittura che con estinzione anticipata il consumatore possa godere di uno sconto sugli interessi.

In base alla normativa in vigore dal 1° giugno 2011, il rimborso anticipato prevede una penale a carico del cliente che lo richiede. L’ente finanziatore avrà diritto ad un indennizzo pari all’1% dell’importo rimborsato in anticipo, se la vita residua del contratto supera l’anno; se il tempo residuo del contratto è invece uguale o inferiore ad un anno, l’indennizzo non dovrà superare lo 0,5% dell’anticipo.

Ad ogni modo l’ente finanziatore fornirà un modulo da compilare in ogni sua parte ed inviare tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Prima di procedere alla richiesta di estinzione anticipata è opportuno visionare il contratto stipulato rispettando attentamente le modalità in esso indicate.

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