Porto franco e porto assegnato: le differenze

Simone Traversa

16/02/2016

08/10/2019 - 10:23

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Se dovete fare una spedizione potrebbe venirvi richiesto se intendete avvalervi del porto franco o porto assegnato: ecco le differenze.

Porto franco e porto assegnato: le differenze

Nell’epoca dell’eCommerce è capitato a tutti di dover spedire o ricevere un pacco e, con ogni probabilità, ci si è ritrovati di fronte alle diciture di porto franco e porto assegnato.

Poter acquistare o vendere merce su Internet, stando seduti comodamente sulla poltrona di casa, è sicuramente uno dei motivi che hanno consolidato la fortuna dell’eCommerce, ma nonostante questa apparente semplicità e immediatezza ci sono ancora degli elementi oscuri, come ad esempio quale sia il significato delle clausole di spedizione come porto franco e porto assegnato.

Vediamo allora nel dettaglio cosa significano «porto franco» e «porto assegnato» e quali sono le differenze tra questi due tipi di spedizione.

Porto franco: cos’è e come funziona?

Il porto franco è un tipo di spedizione per la quale i costi legati alla stessa sono a carico del mittente, cioè chi spedisce il pacco.

Nel documento di trasporto (DDT) questa clausola deve essere specificata e obbliga chi spedisce ad accettarla nella sua integrità, senza caricare il destinatario dei costi di spedizione.

Dunque le spese ricadono sulle spalle dei venditori ai quali, molto spesso, sono rese disponibili assicurazioni contro smarrimenti, furti o danneggiamenti della merce spedita.

Porto assegnato: cos’è e come funziona?

Il porto assegnato è invece la clausola contraria.

L’addebito dei costi di spedizione andrà a ricadere sulle spalle del destinatario, cioè colui al quale è stato spedito il pacco.

Le spese questa volta sono un onere del compratore che potrà decidere se pagare al momento della consegna o anticipatamente.

Ad ogni modo sul DDT sarà sempre indicata la clausola del porto assegnato e l’importo delle spese di trasporto. Le cifre ovviamente variano a seconda di cosa viene trasportato, quanto è ingombrante e quanto pesa, nonché dal tipo di servizio di cui si è scelto di usufruire.

Spedizioni fuori dall’Unione Europea

Come spesso accade nel mondo dell’eCommerce, e non solo, capita di dover spedire pacchi anche fuori dai confini dell’Unione Europea.

Innanzitutto potrebbe tornarvi utile sapere come si indicano in inglese le clausole di porto franco e porto assegnato.

Per quanto riguarda il porto franco il termine inglese è DDP o Delivered Duty Paid (reso sdoganato, con riferimento al luogo di consegna e a una serie di obblighi a carico del mittente).

Il porto assegnato è invece EXW o Ex Works (franco fabbrica, a indicare che spese, responsabilità e procedure di trasporto sono a carico del destinatario).

In questo caso cambiano le disposizioni per le spedizioni, infatti oltre al documento di trasporto che deve indicare se si sceglie il porto assegnato o il porto franco, andrà redatta un’apposita fattura di vendita in lingua inglese nella quale devono essere indicate le caratteristiche e le qualità della merce spedita.

In caso di invio di oggetti personali è d’obbligo la redazione di una fattura pro-forma in sette copie, dove vanno specificati:

  • dati della spedizione;
  • dati del mittente e del ricevente;
  • tipo di servizio richiesto;
  • presunto valore degli oggetti in questione.

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