Polonia al collasso: la crisi ha contagiato anche l’Est Europa?

Federica Agostini

14 Maggio 2013 - 10:39

Polonia al collasso: la crisi ha contagiato anche l’Est Europa?

Secondo le previsioni, quest’anno il tasso di crescita della Polonia sarà vicino a quello dell’Irlanda colpita dalla crisi; un segno evidente che il rallentamento che sta colpendo l’Est Europa è peggiore dell’atteso.

La crisi ha contagiato anche l’Est Europa?

Polonia al collasso

Il Fondo Monetario Internazionale prevede che la Polonia crescerà soltanto del 1.3% quest’anno, una regressione spaventosa se pensiamo che il tasso di crescita era del 7.1% nel 1997 e del 2.0 lo scorso anno.

"La Polonia è al collasso", dice alla Cnbc Nicholas Spiro, della Spiro Sovereign Strategy.

Dice Spiro:

"[La Polonia] ha un’imponente economia domestica, ma il punto è che la domanda interna è andata riducendosi. Al momento l’economia è spinta dalle esportazioni e per questo ora gli occhi sono tutti rivolti alla Germania, per vedere se si concretizzerà il recupero dell’economia tedesca."

Crisi: questo è un esempio di contagio

La Polonia non è certo il primo paese dell’Est che finisce per essere vittima del rallentamento che ha colpito la Germania e della generale stagnazione economica che caratterizza da un po’ di tempo l’Europa.

A farne le spese sono in particolare quei paesi, come l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia. Piccoli paesi, le cui economie dipendono fondamentalmente dal settore delle esportazioni, nazioni duramente colpite dal rallentamento del partner economico Germania.

La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD nell’acronimo inglese), un organismo finanziario internazionale che opera nei paesi dell’ex-comunismo, ha di recente tagliato le proprie stime per l’Est Europa nel 2013 portandole al 2.2%, ma alla fine del 2012 aveva previsto per quest’anno una crescita del 3.1%.

La situazione polacca sembra destinata a peggiorare. Gli indicatori economici puntano ad un ulteriore rallentamento per il futuro dell’economia polacca. Inoltre, dalla banca centrale, il taglio di 25 punti base che attendevano gli analisti non potrà essere concretizzato perché la banca non sarà pronta a questa "nuova" realtà di più scarsa crescita.

Il vincolo con l’Unione Europea

Secondo alcuni economisti esperti dell’Est Europa, molti dei paesi in questione hanno poco spazio di manovra per intervenire con misure di stimolo sulle economie e questo per via della loro adesione all’Unione Europea, specie in ambito fiscale.

Conclude poi Spiro: "Sull’orizzonte economico, non ci sono prospettive di crescita per l’Europa Centrale e quella dell’Est. Ci saranno ancora almeno due anni di crescita piuttosto fiacca."

Prima della crisi, nei progetti di questi paesi c’era forse l’Euro. Oggi, il vincolo con l’Unione Europea sembra esserne in parte la causa dei dolori.

E se decidessero di prendere la loro strada lasciando l’UE? In Polonia già si prepara il referendum sull’Euro per decidere se aderire, oppure no.

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