Ospite della trasmissione Otto e Mezzo, Giuliano Pisapia frena su un possibile accordo con il PD di Matteo Renzi, ipotizzando una diversa coalizione di centrosinistra.
Tra Giuliano Pisapia e Matteo Renzi l’idillio sembrerebbe essere finito già prima di essere cominciato. L’ex sindaco di Milano ha di fatto posto le sue condizioni per un’alleanza con il PD, linee guide che però vanno in direzione opposta alle ultime idee dei dem in materia di nuova legge elettorale.
Non inizia nel migliore dei modi per Matteo Renzi la sua nuova avventura alla guida del Partito Democratico. Ospite di Lilli Gruber nel salotto televisivo di Otto e Mezzo, Giuliano Pisapia ha rilasciato dichiarazioni molto importanti per capire quale possa essere il prossimo scacchiere delle alleanze in seno al centrosinistra italiano.
Dopo un’apertura alla vigilia delle primarie del PD su un possibile accordo elettorale, l’ideatore di Campo Progressista ha compiuto una sostanziale marcia indietro, escludendo la possibilità di far parte di un listone unico assieme ai dem.
Altra bocciatura a Renzi arriva poi sulla questione D’Alema, con Pisapia che ha bollato come inaccettabili i veti alle persone. Mentre in Parlamento ci si appresta a mettere appunto la nuova legge elettorale, il PD è chiamato ora a fare i conti anche con questa presa di posizione dell’ex sindaco di Milano.
Giuliano Pisapia frena su Matteo Renzi
La vittoria schiacciante alle primarie da parte di Matteo Renzi non sembrerebbe aver sortito l’effetto di ammaliare Giuliano Pisapia. Ospite della trasmissione Otto e Mezzo, il fondatore di Campo Progressista non ha avuto parole dolci nei confronti del nuovo segretario dem.
L’idea di fondo di Pisapia è sempre quella di costruire un nuovo Ulivo, che parta dai partiti coinvolgendo poi anche il mondo civile e dell’associazionismo. Un modello di coalizione questo che cozza con l’ipotesi di un listone unico del Partito Democratico alle prossime elezioni.
Non entrerò in un listone di un partito unico e tanto meno del Pd nel momento in cui non vuole fare una alleanza.
Pisapia quindi lancia una sorta di ultimatum a Renzi: o si fa una grande coalizione di centrosinistra prima del voto, con di conseguenza prima una legge elettorale consona, oppure Campo Progressista è pronta a portare avanti il proprio progetto anche senza il PD.
Parole queste che indicano come l’ex sindaco di Milano non abbia intenzione di prostrarsi davanti a Renzi per chiedere di stringere un’alleanza, rincarando poi la dose parlando di un veto inaccettabile quello posto dal segretario PD nei confronti di Massimo D’Alema.
D’Alema secondo me ha un’immagine anche tra il popolo del centrosinistra sicuramente non positiva ma diversa da quello che è D’Alema. Io ho idee diverse da D’Alema, ma dare responsabilità a D’Alema spesso è sbagliato. Non è accettabile un veto su D’Alema da parte di Renzi e del Pd. Un veto è accettabile solo sul programma.
Le posizioni di Giuliano Pisapia e Matteo Renzi al momento sembrerebbero quindi molto lontane. La riprova è la nuova idea sulla legge elettorale che starebbe prendendo sempre più corpo tra le fila PD, ovvero quella di un proporzionale alla tedesca che andrebbe in direzione diametralmente opposta alle volontà di coalizioni pre voto del leader di Campo Progressista.
Renzi e la legge elettorale alla tedesca
Dopo il plebiscito ottenuto alle primarie di domenica scorsa, ora tutti stanno aspettando che Matteo Renzi compia la prima mossa ufficiale in materia di legge elettorale. A riguardo, non è detto che una prima bozza di accordo non possa essere stilata già entro questa settimana.
Nelle ultime ore sta prendendo sempre più consistenza tra le fila del Partito Democratico la tentazione di proporre un sistema molto simile alla legge elettorale tedesca: un proporzionale con soglia di sbarramento al 5%, metà seggi assegnati tramite collegi uninominali e l’altra metà con liste bloccate in proporzione ai voti presi da ciascun partito.
Non ci sarebbe quindi un premio di maggioranza, fatto questo che spingerebbe quasi nella totalità dei casi a dover creare delle alleanze post voto. Anche in queste elezioni in Germania, con ogni probabilità sarà necessaria una grande coalizione post voto tra Angela Merkel e Martin Schulz.
Un’idea questa che di base potrebbe mettere d’accordo molti partiti, anche se Il Movimento 5 Stelle spinge sempre per un premio di maggioranza al 35%, così come parte del Partito Democratico del resto.
Con una legge elettorale del genere, sarebbero favoriti i grandi partiti vista la soglia di sbarramento molto alta. Se Pisapia rifiutasse quindi di confluire nel listone del PD, non gli rimarrebbe dunque che farne uno insieme agli scissionisti e a Sinistra Italiana, soggetto questo che non dovrebbe avere difficoltà a entrare in Parlamento.
Ma perché a Matteo Renzi farebbe molto comodo un accordo con Campo Progressista? In ballo qui non ci sono soltanto i voti che Pisapia porterebbe in dote, ma il cercare di tornare ad ammiccare a quel tipo di elettorato più schierato a sinistra e che ultimamente è ostile al nuovo corso dem.
Al momento però sia Renzi che Pisapia sembrerebbero intenzionati a tirar dritto ognuno per la propria strada, anche se alla fine quando le elezioni si avvicineranno le opinioni potranno cambiare anche in maniera abbastanza repentina.
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