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Petrolio e dollaro salgono insieme: cosa sta succedendo?

lunedì 30 ottobre 2017, di Lorenzo Baldassarre

L’andamento del petrolio e del dollaro sono di solito inversamente proporzionali, dato che la materia prima è scambiata direttamente nella valuta americana. In questo momento, però, entrambe segnano un rialzo, come mai? Il Brent va oltre i 60$ e il WTI americano a 54$. Pesano le parole dell’Arabia Saudita sull’estensione dei tagli alla produzione di petrolio e un euro molto debole. Cosa aspettarsi?

Petrolio e Indice dollaro al rialzo: cosa succede?

Il petrolio estratto nel Mare del Nord, chiamato Brent, vola a oltre 60$ e raggiunge i massimi da due anni, mentre il greggio americano (WTI), viaggia sui 54$, raggiungendo livelli dell’aprile scorso.

Allo stesso tempo anche l’indice del dollaro ha effettuato un rialzo ed è un evento abbastanza singolare, anche se possibile e non nuovo alle cronache finanziarie.

Come possiamo notare dall’immagine, l’indice del dollaro, che segue l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei valute rivali, ha avuto un rialzo nell’ultimo periodo.

La moneta statunitense si è apprezzata molto in seguito alla decisione della BCE di estendere il quantitative easing fino a settembre 2018, ciò ha portato i trader a non scommettere più sull’euro, portandoli a investire sulla sua rivale principale, il dollaro.

Allo stesso tempo, la volontà espressa dall’Arabia Saudita di estendere i tagli alla produzione di petrolio oltre il marzo 2018 (data di scadenza dell’accordo OPEC), ha portato sia il Brent sia il greggio americano WTI ad apprezzarsi notevolmente. Il vertice di Vienna è atteso il 30 novembre.

Vediamo nel dettaglio cosa aspettarsi analizzando l’andamento del prezzo delle due quotazioni sulla materia prima

Petrolio Brent e WTI: cosa aspettarsi?

Come abbiamo già annunciato i futures del petrolio Brent viaggiano oltre i 60$, precisamente nel momento in cui si scrive a 60,69$. È un valore che non toccava dal 13 ottobre 2015, dunque per il movimento rialzista bisogna tornare a quella data per capire dove collocare le prossime resistenze. La prossima può essere situata a 61,42$ (minimo dell’8 ottobre 2015), mentre quella successiva a 64,19$ (massimo del 9 ottobre 2015).

Per il movimento ribassista, possiamo prendere in considerazione riferimenti molto più vicini cronologicamente parlando, utilizzando i ritracciamenti fibonacci. Il prossimo supporto del petrolio Brent è collocato a 59,47$ (23,6%), il successivo a 58,62$ (38,2%), poi a 57,94$ (50%) e infine a 57,25$ (61,8%).

Il greggio americano vive un trend crescente e ha raggiunto i livelli di aprile. Potrebbe continuare a salire, spinto dalle notizie sull’estensione dei tagli alla produzione di petrolio, andando su quote più alte, come 54,68$ (massimo del 19 aprile 2017) e 55,71$ (massimo del 12 aprile 2017).

Per il movimento ribassista del WTI utilizzeremo i ritracciamenti fibonacci, come avvenuto per il Brent. Il supporto successivo è posto a 53,03$ (23,6%), il secondo a 53,22$ (38,2%), il terzo a 51,74$ (50%), il quarto a 51,17$ (61,8%).

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