La nostra dieta quotidiana potrebbe cambiare drasticamente nei prossimi anni. Ecco i 5 cibi che diventeranno quasi impossibili da trovare
La cucina italiana è, molto probabilmente, la più amata e apprezzata al mondo e noi italiani abbiamo uno dei migliori regimi alimentari, a livello di varietà, qualità ed equilibrio.
Un equilibrio che, purtroppo, forse dovremo presto rivedere a causa degli sconvolgimenti climatici degli ultimi anni.
Il cambiamento climatico non ha conseguenze soltanto sulla frequenza di fenomeni atmosferici eccezionali, sulle temperature e sugli ecosistemi. Ha anche un impatto diretto sull’alimentazione.
È quanto afferma un recente studio pubblicato su Environmental Research Letters che sottolinea come gli eventi climatici estremi come piogge torrenziali, calore estremo e lunghe stagioni di siccità, stanno facendo salire alle stelle i prezzi di alcuni degli alimenti più consumati del pianeta.
Cibi che vediamo ogni giorno sugli scaffali dei supermercati e che, tra 2 o 3 anni, potrebbero costare quanto le pietre preziose o addirittura sparire del tutto.
Perché alcuni alimenti rischiano di diventare introvabili
La ricerca sull’impatto della crisi climatica sui generi alimentari è partita da un dato eclatante: lo scorso anno è stato il più caldo di sempre da quando esistono le rilevazioni, con una temperatura media globale che ha superato di 1,5 gradi i livelli precedenti alla rivoluzione industriale.
Un caldo fuori scala che, tra le conseguenze, ha avuto quella di rendere coltivazioni e piantagioni sempre meno prolifiche e produttive, trasformando alcuni dei generi alimentari più consumati in veri e propri beni di lusso.
I 5 prodotti a rischio
Tra gli alimenti che noi italiani inseriamo quotidianamente nella dieta ce ne sono ben 5 a forte rischio a causa dei cambiamenti climatici.
Uno dei prodotti a maggior rischio “estinzione” è il salmone norvegese, uno dei più pregiati e consumati al mondo. Negli ultimi anni l’aumento della temperatura delle acque ha incrementato esponenzialmente la mortalità del pesce e ha portato la produzione e le esportazioni ai minimi storici.
Insieme alla Norvegia rischiano di subire un duro colpo anche i Paesi del Sud Europa, Italia compresa. Tra gli alimenti in pericolo c’è, infatti, il nostro amato olio d’oliva che, a causa del caldo estremo, ha visto aumentare i suoi prezzi di quasi il 50% nell’ultimo anno.
È andata ancora peggio al cacao, i cui prezzi sono addirittura triplicati nel 2024 a causa dei prolungati periodi di siccità che hanno investito il Ghana e la Costa d’Avorio, i due territori da cui arriva circa il 60% della produzione mondiale.
Brutte notizie anche per gli amanti del caffè: negli ultimi anni Paesi come Vietnam e Brasile, tra i più grandi esportatori, hanno alzato enormemente i prezzi. Il motivo? Le sempre più frequenti ondate di calore che hanno distrutto i raccolti, rendendo le piantagioni sempre più aride e il caffè sempre più raro.
L’ultimo alimento che rischia di sparire è un’eccellenza tutta italiana: il tartufo bianco. Amati ed esportati in tutto il mondo, i tartufi italiani potrebbe diventare un bene rarissimo a causa di periodi di siccità, alternati a forti ondate di pioggia, che stanno compromettendo il loro habitat naturale.
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