Perché l’Europa sta criticando la Germania sul surplus delle partite correnti?

Nicola D’Antuono

12 Novembre 2013 - 06:30

La Germania sta esportando troppo e il suo surplus commerciale sta provocando squilibri all’interno dell’eurozona. L’Europa pronta ad aprire un’inchiesta

Perché l’Europa sta criticando la Germania sul surplus delle partite correnti?

La politica economica della Germania del cancelliere Angela Merkel è finita nel mirino di Bruxelles, che sembrerebbe pronta a lanciare un’inchiesta per far luce sull’enorme surplus delle partite correnti tedesche che vanno a creare pericolosi squilibri nell’area euro minacciando la competitività degli altri paesi membri. Olli Rehn, il commissario europeo agli Affari economici e finanziari, ha fatto sapere che la richiesta della riduzione del surplus delle partite correnti sarebbe in linea con le procedure volte a eliminare gli squilibri macroeconomici in Europa. Rehn sta pensando di lanciare un’ampia revisione sulla struttura dell’economia tedesca, anche se non sono previste sanzioni bensì semplicemente una sorta di “moral suasion”.

Rehn ha fatto notare che il surplus delle partite correnti tedesche ha ormai superato il 6% del pil ogni anno a partire dal 2007. Ciò è dovuto ai benefici dell’introduzione dell’euro per la Germania, che ha generato una maggiore integrazione a livello continentale e di conseguenza anche un incremento della competitività delle aziende teutoniche. La Germania si è difesa spiegando che questo surplus non è altro che la conseguenza della forte competitività della propria economia a livello globale, grazie alla qualità dei prodotti esportati dalle proprie multinazionali. Rehn ha comunque sottolineato che l’ottimo andamento dell’export tedesco è assolutamente meritato, ma ora occorre cambiare rotta, ovvero aumentare la domanda domestica e aiutare gli altri paesi membri dell’eurozona a uscire dalla crisi.

Rehn ha poi accusato le banche tedesche di pilotare una parte del risparmio tedesco in investimenti poco produttivi, con il denaro che viene dirottato sotto forma di crediti nelle bolle patrimoniali e immobiliari. Secondo Rehn, la Germania deve accrescere la competitività nei servizi, nell’artigianato, nell’edilizia e nelle professioni liberali. Di converso un saldo eccessivamente positivo della bilancia commerciale tedesca è sinonimo di realizzazione di utili fuori dalla Germania. Una maggiore domanda interna potrebbe favorire la ripresa dell’export dei paesi periferici europei e aiutarli a uscire dalla crisi.

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