Riforma pensioni: un altro “no” di Renzi ai lavoratori precoci fa mobilitare i sindacati confederati. Ultime notizie sul contributivo di Boeri.
Novità sul fronte pensioni precoci. La riforma pensioni 2016 continua a essere un tema bollente, nonostante il premier Matteo Renzi abbia più volte ribadito che le pensioni non siano la priorità del Governo.
Stando agli ultimi aggiornamenti, emergono tre novità essenziali. Prima di tutto, cattive notizie per i precoci: fonti vicine al Governo affermano che sia arrivato un nuovo “no” da parte di Renzi per quanto riguarda la Quota 41. Nonostante le mobilitazioni e i presidi degli ultimi giorni da parte dei lavoratori e dei sndacati e l’attenzione mediatica sulla questione, sembra che per i lavoratori precoci Renzi sia ancora una bella “gatta da pelare”.
In seguito a questa notizia, è giunto l’annuncio da parte dei sindacati confederali di una nuova mobilitazione per richiedere che la riforma pensioni prenda in considerazione la proposta Damiano e le richieste dei precoci. Anche il presidente dell’Inps Tito Boeri ha colto l’occasione per tornare a parlare di pensioni e, dopo aver sollecitato il Governo sulla flessibilità delle pensioni in uscita, rilancia la proposta di contributivo, con tagli alle pensioni più alte e ai vitalizi.
Riforma pensioni 2016, ultime novità: Renzi dice ancora “no” ai precoci
I lavoratori precoci, grazie a un intenso lavoro sui social network e sui media tradizionali, stanno riuscendo ad attirare su di sé una sempre maggiore attenzione mediatica. Il loro intento sarebbe quello di far arrivare le proprie richieste di riforma delle pensioni ai “piani alti” del Governo. Finora le risposte sono però negative.
L’ultima novità in tema di pensioni precoci, infatti, è un messaggio inviato dal senatore del PD Mauro Del Barba a un amministratore del gruppo Facebook “Pensioni lavoratori, precoci ed esodati”. Il messaggio dice chiaramente che Marattin, il consigliere economico di Renzi, ribadisce che la riforma delle pensioni con la Quota 41 non è attuabile al momento a causa degli alti costi della previdenza.
Infatti in passato sono stati moltissimi ad andare in pensione anche con basse contribuzioni, e le conseguenze di queste scelte vengono pagate ancora oggi. Tuttavia i precoci, appoggiati dai sindacati confederati, non sembrano affatto intenzionati a interrompere la loro battaglia.
Riforma pensioni 2016: i sindacati e il contributivo
I sindacati sono pronti a dare il via a una nuova mobilitazione per la riforma delle pensioni perché vengano contemplate l’uscita anticipata dal lavoro e la Quota 41, secondo quanto proposto da Cesare Damiano. I sindacati confederali dovrebbero riattivarsi prossimamente e il loro compito sarà quello di fare pressing sul Governo riguardo i precoci.
Lo stesso Boeri ha ribadito la necessità che la riforma si faccia al più presto, senza allungare ancora i tempi. Il presidente dell’Inps è d’accordo con i sindacati sulla questione della flessibilità anticipata perché si andrebbero a liberare molti posti di lavoro e si rilancerebbe l’occupazione giovanile.
La sua proposta, però è differente: per Boeri il passaggio al contributivo potrà essere finanziato senza l’aumento della spesa pubblica, in quanto si andranno a toccare le pensioni d’oro e i vitalizi dei politici.
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