Pensioni precoci, ultime novità: Quota 62 senza penalizzazioni? Ecco l’alternativa alla Quota 41

Stefania Manservigi

6 Settembre 2016 - 16:11

Mentre si allontana la quota 41, per quanto riguarda i precoci prende campo l’ipotesi bonus contributivo insieme alla possibilità di togliere le penalizzazioni per chi esce prima dei 62 anni. Tutte le novità.

Pensioni precoci, ultime novità: Quota 62 senza penalizzazioni? Ecco l’alternativa alla Quota 41

Le ultime novità riguardanti le pensioni dei precoci vedono sempre più lontana l’ipotesi Quota 41.
Nonostante il pressing esercitato dai lavoratori precoci negli ultimi mesi per favorire l’approvazione della Quota 41 che avrebbe consentito a tutti gli appartenenti alla categoria di andare in pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati, la soluzione non sembra sostenibile per le Casse dello Stato e il Governo sembra aver virato verso altre possibilità.
Per approfondire come mai l’ipotesi Quota 41 sembra essere sfumata leggi anche: Pensioni novità: addio Quota 41 con aumento minime ed estensione Quattordicesima
La situazione dei lavoratori precoci non può però essere più ignorata e chiede risposte da parte dell’esecutivo: ricordiamo infatti che i precoci sono quella categoria di lavoratori che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che, pur non avendo raggiunto i requisiti anagrafici necessari per andare in pensione in base a quanto previsto dalla Legge Fornero, hanno molti anni di contributi versati alle spalle.
Abbandonata l’ipotesi quota 41 le ultime indiscrezioni vedono favorito il bonus contributivo pensato dal Governo Renzi.
Non solo. Le ultime indiscrezioni parlano di un nuovo intervento pensato dall’esecutivo per togliere le penalizzazioni sugli assegni per chi esce dal lavoro prima dei 62 anni.
Ecco tutte le novità che riguardano le pensioni dei precoci.

Pensioni precoci: bonus contributivo e Quota 62
In base alle ultime indiscrezioni sembra sempre più probabile che nella prossima riforma delle pensioni la soluzione apportata dal Governo per la situazione dei precoci non sarà la Quota 41 ma un bonus contributivo.
La misura allo studio del Governo consiste, nello specifico, in un bonus contributivo INPS di 4-6 mesi di contributi per ogni anno di lavoro effettuato fra i 14 e i 18 anni. La soluzione non sembra ottimale per i lavoratori precoci, categoria fortemente penalizzata dalla Legge Fornero, che rivendica da mesi il diritto a poter uscire senza penalizzazioni al raggiungimento dei 41 anni di contributi.
A tal proposito il Governo Renzi starebbe pensando a un’altra misura da affiancare al bonus contributivo per rendere meno iniqua la situazione dei lavoratori precoci: l’annullamento delle penalizzazioni sugli assegni di coloro che vanno in pensione prima dei 62 anni.
Una notizia che, se confermata, sarebbe finalmente positiva per i precoci.

Pensioni precoci: Damiano e lavoratori non si arrendono
Intanto continuano gli incontri tra i sindacati e l’esecutivo per trovare l’accordo sugli ultimi punti salienti riguardanti la riforma delle pensioni. L’incontro decisivo si avrà il 21 settembre.
Sull’argomento è intervenuto anche Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera e ideatore della Quota 41, che non molla la sua posizione a favore di quest’ultima: "Con il mese di settembre inizia l’ultimo round degli incontri tra Governo e sindacati su lavoro e previdenza […]. Sulla previdenza è necessario stanziare almeno 2 miliardi di euro "freschi" se si vogliono affrontare le questioni essenziali: l’anticipo a 63 anni dell’età della pensione che deve essere a costo zero per i disoccupati e i precoci, il cumulo gratuito dei contributi e l’incremento della quattordicesima dei pensionati più poveri" ha detto Damiano.
Una delegazione di lavoratori precoci, intanto, a giorni incontrerà alcuni esponenti del Governo per portare avanti le richieste della categoria.

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