Pensioni, novità: perché l’importo potrebbe essere più alto il prossimo anno

Simone Micocci

22 Novembre 2021 - 12:38

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Pensioni: in Parlamento si decide l’aumento degli importi nel 2022. Ecco le novità attese e cosa potrebbe cambiare.

Pensioni, novità: perché l’importo potrebbe essere più alto il prossimo anno

Gli importi delle pensioni nel 2022 potrebbero essere rivisti al rialzo, ma tutto dipende da cosa verrà deciso con la Legge di Bilancio 2022. La “partita” è ancora aperta e si giocherà in Parlamento, dove Camera dei Deputati e Senato sono chiamati ad approvare il testo della manovra entro la fine dell’anno.

Per quanto riguarda flessibilità e possibile revisione del sistema contributivo se ne riparlerà nel 2023, dopo che Draghi e i sindacati avranno trovato un accordo sulla riforma, ma per il 2022 potrebbero esserci delle novità, anche rilevanti, riguardo agli importi delle pensioni già liquidate.

Nel dettaglio, bisognerà guardare a un doppio binario: il primo riguarda la riforma fiscale che questa volta dovrebbe interessare anche i pensionati (a differenza di quanto successo con il taglio del cuneo fiscale di luglio 2020), mentre il secondo ha a che fare con la rivalutazione delle pensioni attesa per il 1° gennaio 2022.

Aumento pensioni con il taglio dell’IRPEF

In Parlamento bisognerà decidere come spendere gli 8 miliardi di euro stanziati in Legge di Bilancio per la revisione del sistema fiscale. Chi non ha dubbi a riguardo è la CGIA di Mestre (Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre) che dopo un’analisi effettuata dal proprio centro studi ha spiegato che la riduzione delle aliquote deve “riguardare l’IRPEF anziché l’IRAP”, in quanto in tal caso ci sarebbero vantaggi per buste paga e pensioni degli italiani, con conseguenze positive per i consumi e un possibile aumento di fatturato per artigiani e piccoli commercianti che “vivono quasi esclusivamente di domanda interna”.

Diversamente, spiega la CGIA, con un taglio dell’IRAP ci sarebbero vantaggi solo per le grandi imprese, in quanto “negli ultimi anni alle piccole e alle micro aziende il peso dell’imposta regionale sulle attività produttive è stato alleggerito significativamente”.

Non hanno dubbi neppure i sindacati: dalla CGIL fanno sapere che è arrivato il momento di tagliare l’IRPEF, una scelta necessaria “vista la crescita dei prezzi e l’abbassamento di pensioni e salari in questi anni” (dichiarazione del segretario generale CGIL, Maurizio Landini).

Gli fa eco il segretario generale della CISL, Luigi Sbarra, secondo cui le risorse vanno destinate proprio al taglio dell’IRPEF così da sostenere le famiglie.

In tal caso, per capire di quanto aumenteranno le pensioni ci sarà comunque da attendere. Anche perché resta da capire quali aliquote IRPEF verranno tagliate: se - come da indiscrezione - oggetto della riduzione sarà la sola aliquota del 38% ci saranno vantaggi solamente per coloro che superano un reddito di 28.000€. Si tratterebbe, quindi, di una platea ristretta di pensionati.

Aumento pensioni con la rivalutazione 2022

Altro tema su cui si attendono novità in Parlamento è quello che riguarda la rivalutazione delle pensioni in base all’andamento dell’inflazione. Il 1° gennaio 2022, infatti, è atteso il ritorno di un meccanismo a tre fasce - al posto di quello attuale che ne prevede sei - così strutturato:

  • perequazione piena (100%) sotto le quattro volte il trattamento minimo;
  • perequazione al 90% tra le quattro e le cinque volte il minimo;
  • perequazione al 75% sopra le cinque volte il minimo.

Per il momento la Legge di Bilancio 2022 non prevede novità in tal senso, quindi se non dovessero esserci cambiamenti in Parlamento effettivamente ci sarà, dopo anni, un ritorno a una rivalutazione più conveniente specialmente per coloro che hanno una pensione lorda superiore ai 2.000,00€.

In media, considerando che secondo l’ultimo aggiornamento al DEF l’inflazione era al +2,1%, potrebbe esserci un incremento medio delle pensioni di 126,00€ l’anno.

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