Riforma pensioni: quali sono le ultime intenzioni del governo su Quattoridicesima, lavoratori precoci, Quota 41, lavori usuranti? Ecco le ultime novità in attesa dell’incontro con i sindacati.
Riforma pensioni, ultime novità: domani 21 settembre ci sarà il tanto atteso incontro tra governo e sindacati per stabilire l’esatto perimetro della nuova riforma pensioni.
I punti chiave della riforma pensioni ruotano intorno all’Ape, l’estensione della Quattordicesima, lavoratori precoci e lavori usuranti, mentre resta ancora incerto se ci sarà l’ottava salvaguardia per gli esodati, nonostante il pressing dei sindacati e di Cesare Damiano.
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Secondo le ultime notizie riforma pensione, le risorse che il governo intende stanziare sono pari a un miliardo che, come riporta il Sole 24 Ore, saranno suddivise in due parti: 260 milioni per finanziare la "no tax area" e i restanti 700 milioni, la parte più sostanziosa dello stanziamento, sarà destinata ad aumentare la platea della Quattordicesima.
Ma vediamo insieme gli ultimi aggiornamenti sulla riforma pensioni, sulla possibilità della pensione anticipata, i costi dell’Ape, la Quattordicesima, lavoratori precoci e lavori usuranti.
Riforma pensioni: come sarà la nuova Quattordicesima?
Le intenzioni del governo sulla possibilità di inserire nella prossima Legge di Bilancio una estensione della Quattordicesima ad un numero maggiore di pensionati a basso reddito è ormai cosa certa.
Per aumentare la platea dei beneficiari della Quattordicesima infatti sono previsti 700 milioni che, salvo cambiamenti, saranno suddivise nel seguente modo: il 70% sarà destinato all’estensione dell’assegno Quattordicesima per una platea di circa 1 milione di pensionati che ricevono un importo dai 750 euro fino a 1.000 euro.
Il restante 30% delle risorse stanziate per la Quattordicesima invece sarà destinato ad incrementare l’assegno che circa 2 milioni di pensionati già percepiscono nel mese di luglio.
Riforma pensioni: lavoratori precoci e Quota 41
Un altro stanziamento di circa 600 milioni dovrebbe essere destinato a finanziare un incentivo di natura contributiva per determinati lavoratori: coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 16 anni e hanno versato i relativi contributi. Un bonus che, secondo indiscrezioni, permetterebbe di andare in pensione raggiungendo i 41 anni e 10 mesi di contributi già dal 2017 anzichè come previsto dalla riforma Fornero a 42 anni e 10 mesi.
Stando a questa indiscrezioni quindi sembrerebbe che il governo preferisca non andare fino in fondo accogliendo le posizioni dei sindacati sulla Quota 41 per i lavoratori precoci, perchè se il bonus contributivo dovesse passare si restringerebbe di molto la platea di lavoratori precoci che potrebbero andare in pensione.
Pensioni: ultime novità su lavori usuranti
Altro tema chiave della riforma pensioni sono i lavori usuranti: su questo punto il governo sembrerebbe intenzionato ad essere più disponibile a modificare la normativa vigente a favore delle categorie di lavoratori che rientrano nella categoria di lavori usuranti.
L’idea da discutere con i sindacati è quella di eliminare l’obbilgo di un ultimo anno usurante e di considerare come usurante la metà del periodo lavorativo.
Queste sono le intenzioni, domani 21 settembre con l’incontro tra governo e sindacati sulla riforma pensioni si passerà ai fatti.
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