Pensioni dipendenti pubblici: come cambia la pensione per gli statali? Le novità Inps

Stefania Manservigi

5 Aprile 2016 - 16:59

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Cambia la procedura per andare in pensione per i dipendenti pubblici. Ecco le novità Inps annunciate con la circolare n° 54/2016.

Pensioni dipendenti pubblici: come cambia la pensione per gli statali? Le novità Inps

Cambiano le modalità per andare in pensione per i dipendenti pubblici e, in particolare, per gli statali.
Proprio l’Inps con la circolare n° 54 del 22 marzo ha reso pubbliche le novità che riguarderanno i dipendenti della Pubblica Amministrazione prossimi al pensionamento.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla nuova procedura per andare in pensione che riguarderà i dipendenti pubblici.

Pensioni dipendenti pubblici: chi interessa la nuova procedura per andare in pensione?
La nuova procedura di pensionamento che riguarda i dipendenti pubblici si chiama SIN 2 ed è il nuovo sistema con cui verranno liquidate le relative pensioni.
Con la circolare n° 54/2016 l’Inps ha infatti posto fine alla fase sperimentale della stessa rendendola a tutti gli effetti una procedura strutturale che andrà a coprire la platea di tutti i lavoratori che hanno versato contributi in altre casse previdenziali.
Chi riguarda la nuova procedura annunciata dall’Inps?
Le novità riguardano i lavoratori che hanno versamenti contributivi fuori dall’Inps che sono stati spostati all’interno della Cassa dello Stato: per questa categoria di dipendenti pubblici, infatti, sarà effettiva la nuova procedura per andare in pensione.

Pensioni dipendenti pubblici: quali sono le novità introdotte con la nuova procedura?
Una delle novità introdotte dalla nuova procedura di pensionamento dei dipendenti pubblici, come annunciato dall’Inps, è la scomparsa dell’obbligo a carico del datore di lavoro di trasmettere all’Istituto di previdenza nazionale il modello PA04, ossia quel modello che serviva a certificare i periodi di attività lavorativa avvenuti presso un ente e le relative retribuzioni contributive. D’ora in poi, quindi, sarà il lavoratore a dover presentare la domanda di pensione almeno 6 mesi prima dall’effettiva uscita dal lavoro. La verifica della veridicità dei dati, della bontà dei periodi contributivi e di qualsiasi anomalia presente per quanto riguarda i versamenti dei contributi a favore del lavoratore è rimessa alla responsabilità dell’Inps.

Pensioni dipendenti pubblici: quali sono gli obblighi in capo al’Ente pubblico?
Come visto, il datore di lavoro non ha più l’obbligo di inviare all’Inps il modello PA04. Tuttavia l’ente pubblico presso il quale il lavoratore è impiegato, almeno 6 mesi prima dalla data di pensionamento di quest’ultimo, deve facilitare l’accesso ai dati relativi ai contributi versati e all’attività lavorativa prestata in modo tale da facilitare il compito del dipendente pubblico che dovrà presentare domanda di pensione.
Inoltre la domanda di pensione verrà recapitata, oltre che all’Inps, anche all’Ente il quale ha l’obbligo di verificare la veridicità dei dati: nel caso lo stesso riscontrasse errori o anomalie o qualsiasi altro tipo di problema, è tenuto a effettuare una correzione per permettere all’Inps di erogare la pensione corretta e definitiva.

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