I pensionati italiani sono sempre più poveri, ma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rassicura: nessuna modifica sulle pensioni di reversibilità.
Pensioni: quali sono le ultime notizie che giungono dal Governo Renzi?
Ieri sono state spedite dall’INPS le prime 150 mila “buste arancioni” indirizzate a tutti quei lavoratori che ancora non hanno attivato il servizio online “la mia pensione” presente sul portale web dell’istituto previdenziale.
Grazie a queste comunicazioni i lavoratori italiani potranno conoscere a quanto ammonterà il loro futuro assegno pensionistico, sempre che il versamento dei contributi rimanga costante nel tempo. Ma sulle pensioni il dibattito resta acceso.
Pensioni reversibilità: ultime news dal Governo
Da quanto emerge dalle prime stime dell’INPS i nostri pensionati attuali non se la passano poi così bene. Sono infatti oltre 2 milioni a non superare i 500€ al mese, segno di una povertà che colpisce non solo i NEET, cioè i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano, ma anche coloro che sono usciti da tempo dal mondo del lavoro.
Al momento però non sembra esserci da parte del Governo alcuna intenzione di procedere con una riforma delle pensioni e modificare le prestazioni previdenziali, incluse quelle di reversibilità. È quanto ha affermato il ministro del lavoro Giuliano Poletti, il quale ha dichiarato:
“Non è previsto nessun intervento di razionalizzazione delle prestazioni di natura previdenziale, a partire dalle pensioni di reversibilità.”
Il ministro ha dunque escluso,
“in maniera assoluta, qualsiasi tipo di intervento su prestazioni quali le pensioni di reversibilità e le integrazioni al minimo.”
Poletti ha poi chiarito che il governo
“ha predisposto uno specifico emendamento al Disegno di Legge Delega contenente norme relative al contrasto della povertà, che ha iniziato l’iter parlamentare nelle commissioni parlamentari competenti”.
In base a questo emendamento, sempre stando alle parole del ministro Poletti, dovrebbe essere eliminato ogni riferimento alla razionalizzazione di altre prestazioni anche di natura previdenziale.
“L’emendamento predisposto dal Governo sarà presentato non appena saranno aperti i termini relativi, subito dopo la conclusione del ciclo di audizioni sul provvedimento”.
Le precisazioni del ministro sono successive alla polemica nata in questi giorni su una possibile modifica dei requisiti di accesso alle pensioni di reversibilità prevista nel Def.
Attualmente tale pensione spetta al coniuge, ai figli e ai nipoti (e in alcune ipotesi anche ai genitori e fratelli/sorelle) del pensionato deceduto secondo determinati limiti e con un importo calcolato sulla base della pensione dovuta al lavoratore deceduto, ovvero della pensione in pagamento al pensionato deceduto.
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