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Pensione di reversibilità 2016: cosa cambia se legata all’ISEE

mercoledì 17 febbraio 2016, di Simone Traversa

A rischio gli assegni della pensione di reversibilità: questo almeno quello che denuncia il sindacato dei pensionati Spi Cgil.

Se passasse il Ddl delega sul contrasto alla povertà verrebbero introdotte delle razionalizzazioni sui trattamenti già esistenti per legge in Italia: questo perché è necessario trovare i soldi per attuare le riforme di sostegno al reddito per le persone in stato di grave indigenza.

In molti sono preoccupati che a farne le spese saranno le persone che ricevono trattamenti di natura assistenziale e previdenziale.

Vediamo allora cosa cambierebbe per le pensioni di reversibilità se il disegno di legge passasse e qual è lo stato attuale dei superstiti, cioè di chi ha diritto alla pensione di reversibilità.

Pensione di reversibilità: cos’è?

La pensione di reversibilità è oggi una prestazione previdenziale e non assistenziale. Qual è la differenza tra assistenza e previdenza?

Per la legge italiana le prestazioni previdenziali sono diritti inalienabili e la pensione di reversibilità fa parte di questi diritti. Se, come viene paventato dai sindacati, dovesse venire legata all’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente), allora di fatto si trasformerebbe in una prestazione assistenziale, e quindi uscirebbe dalla sfera dei diritti inalienabili.

La pensione di reversibilità è un assegno che viene corrisposto ai parenti a carico di un defunto, i cosiddetti superstiti. Hanno diritto alla reversibilità:

  • il coniuge (anche se separato o divorziato, se titolare di un assegno di mantenimento);
  • i figli (se alla data del decesso del genitore non hanno ancora raggiunto la maggiore età, se sono studenti o universitari tra i 18 e i 26 anni ancora a carico alla data della morte del parente e se sono inabili, cioè con problemi fisici o mentali);
  • i nipoti minori (anche se non formalmente affidati) se a carico degli ascendenti (nonno o nonna) alla data della loro morte;
  • in assenza di altre figure, la pensione è corrisposta a fratelli celibi e inabili e a sorelle nubili e inabili, a carico della persona defunta, se non sono già titolari di una pensione.

Pensione di reversibilità: importi

La legge prevede che gli importi siano variabili in base alla situazione familiare, inoltre l’ammontare viene calcolato sulla base della retribuzione del defunto o della pensione da lui percepita.

Queste sono le situazioni che possono presentarsi:

  • coniuge e figli: al coniuge senza figli spetta il 60%; al coniuge con 1 figlio spetta l’80%; al coniuge con 2 o più figli spetta il 100%;
  • figli senza coniuge o nipoti: 1 figlio 70%, 2 figli 80%, 3 o più figli 100%;
  • genitori: 1 genitore 15%; 2 genitori 30%;
  • fratelli celibi e sorelle nubili: 1 fratello/sorella 15%; 2 fratelli/sorelle 30%; 3 fratelli/sorelle 45%.

Oggi, tuttavia, sono già previsti dei tagli alla pensione di reversibilità, secondo una norma introdotta nel 1995 dal governo Dini:

  • 25% se il reddito è superiore a 3 volte il trattamento minimo annuo;
  • 40% per il reddito superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo;
  • 50% se il reddito è maggiore di 5 volte al trattamento minimo annuo.

Per la concessione dell’erogazione della pensione di reversibilità, le seguenti voci non rientrano nel calcolo del reddito:

  • importo della pensione di reversibilità o altre reversibilità;
  • casa di abitazione e relative pertinenze;
  • competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • TFR, ANF e Assegno sociale;
  • pensioni di guerra e prestazioni assistenziali per invalidi civili, ciechi civili e sordomuti, Assegno di accompagnamento invalidità e rendite INAIL;
  • interessi di BOT, CCT e di ogni altro titolo di Stato.

Pensione di reversibilità 2016: cosa cambia?

Con la nuova legge, se venisse approvata, la pensione di reversibilità sarebbe legata all’ISEE, ossia alla propria situazione economica.

Questo significherebbe che per avere diritto alla reversibilità bisognerà rientrare nei parametri economici stabiliti dal Governo, che saranno molto rigidi.

Per fare un esempio, una vedova potrebbe vedersi negato il diritto (o subire pesanti decurtazioni) alla pensione di reversibilità poiché ha dei risparmi in banca e convive in una casa di proprietà con un figlio lavoratore.

Per ricevere la pensione di reversibilità potrebbe essere necessario trovare dei modi legittimi per abbassare il proprio ISEE.

Ad ogni modo questi nuovi parametri non hanno valore retroattivo, ossia si applicano solo alle pensioni che verrebbero corrisposte nel a partire dal 2016, mentre invece per chi già beneficia della reversibilità non cambierebbe alcunché.

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