Pensione architetti e ingegneri, cumulo contributi con Inarcassa

Simone Micocci

7 Febbraio 2018 - 09:11

Inarcassa ha ottenuto il via libera per la delibera sul cumulo dei contributi; ingegneri e architetti potranno utilizzare questo strumento per la pensione di vecchiaia unificata, ma con una piccola “penalizzazione”.

Pensione architetti e ingegneri, cumulo contributi con Inarcassa

La delibera di Inarcassa che permette ad architetti e ingegneri di cumulare i contributi versati in più fondi di previdenza ai fini pensionistici è stata approvata dal Ministero del Lavoro e da quello dell’Economia.

Presto quindi gli iscritti ad Inarcassa - la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti - potranno chiedere il cumulo dei contributi così da andare prima in pensione.

Dopo mesi di silenzio Inarcassa si è finalmente adeguata alla circolare INPS che ha disposto il cumulo gratuito dei contributi previdenziali per i liberi professionisti, emanando un decreto in cui sono indicate tutte le regole e le modalità per usufruire di questo strumento.

Adesso, dopo l’approvazione da parte dei Ministeri, manca solamente la firma sulla convenzione quadro tra Inarcassa e l’INPS - attraverso l’Adepp - affinché il cumulo gratuito per ingegneri e architetti diventi operativo. La delibera della cassa professionale intanto ci dà tutte le informazioni generali sulle modalità con cui ingegneri e liberi professionisti potranno utilizzare questo strumento; ecco tutte le spiegazioni utili.

Cos’è il cumulo dei contributi?

Anche per ingegneri e architetti si applicano le regole generali del cumulo dei contributi. Quindi, grazie a questo strumento potranno cumulare gratuitamente tutti i contributi versati ad altri fondi di previdenza con quelli di Inarcassa, così da andare in pensione in anticipo.

Il cumulo però si può utilizzare solamente per maturare i requisiti necessari per la pensione di vecchiaia INPS - 66 anni e 7 mesi e 20 anni di contributi - o per quella anticipata, per la quale sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini) o 41 anni e 10 mesi (per le donne). Può essere richiesto anche maturare la pensione di inabilità o quella ai superstiti, e per la pensione di vecchiaia unificata di Inarcassa.

Come specificato dall’INPS, però, solamente i contributi versati in fondi previdenziali gestiti direttamente dall’Istituto Nazionale possono essere riscattati per la pensione di vecchiaia.

Pensione con calcolo contributivo

C’è un aspetto però che non soddisfa architetti e ingegneri: Inarcassa ha deciso che per la pensione di vecchiaia unificata - di cui vi parleremo di seguito - ottenuta attraverso il cumulo dei contributi non si applica il calcolo misto. Quindi per determinare l’importo della pensione di vecchiaia si utilizzerà il solo calcolo contributivo che come noto penalizza il pensionato dal momento che con il calcolo retributivo il trattamento previdenziale sarebbe stato maggiore.

Ma a quanti anni - grazie anche al cumulo dei contributi - ingegneri e architetti potranno andare in pensione? Scopriamolo di seguito.

Ingegneri e architetti: requisiti per la pensione Inarcassa

Ad oggi Inarcassa consente di andare in pensione di vecchiaia a coloro che hanno compiuto almeno 66 anni e hanno maturato 32 anni e 6 mesi di contributi.

Per richiedere questo trattamento previdenziale si potranno cumulare anche i contributi versati in altri fondi di previdenza, peccato però che l’importo dell’assegno verrà calcolato con il solo sistema contributivo.

Per la pensione di vecchiaia unificata Inarcassa prevede una piccola eccezione: coloro che hanno versato il primo contributo utile ai fini pensionistici nel periodo antecedente al 29 gennaio del 1981 possono andare in pensione con soli 20 anni di contributi maturati, purché abbiano compiuto almeno 65 anni.

Ma questa non è la sola tipologia di pensione per la quale si può richiedere il cumulo dei contributi. Questo strumento, infatti, può essere utilizzato anche per maturare i requisiti necessari per la pensione di vecchiaia unificata anticipata, ossia 63 anni di età e 32 anni e 6 mesi di contributi. Questi requisiti cambieranno dal prossimo anno, quanto per la pensione di vecchiaia unificata anticipata saranno necessari 33 anni di contributi, sempre a fronte di 63 anni di età.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it