Ultime novità riforma pensioni: l’Ape volontaria può essere richiesta anche se si lavora part-time nell’ultimo periodo prima della pensione? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
La partita su ape, anticipo pensionistico e riforma pensioni non si è ancora chiusa.
Le ultime novità sulla Legge di Bilancio 2017 stanno cambiando le carte in tavola.
Pensione anticipata, ultime novità: come funziona l’Ape volontaria mentre si lavora?
Una delle novità sulla riforma pensioni varata dal Governo è la possibilità di richiedere l’Ape volontaria anche continuando a lavorare, magari con un contratto part-time.
L’Ape volontaria è una delle misure previste dalla riforma pensioni che entrerà in vigore a partire dal 1° maggio 2017 e presuppone il possesso di determinati requisiti previsti dalla Legge di Bilancio 2017.
L’Ape volontaria mentre si lavora rappresenta per i lavoratori una ulteriore possibilità che si aggiunge al part-time agevolato che permette al lavoratore prossimo alla pensione di stipulare un contratto di lavoro a tempo parziale "agevolato" perchè nonostante la riduzione dell’orario di lavoro viene erogata una somma mensile piena corrispondente alla contribuzione previdenziale prevista per il tempo pieno.
Grazie a questa ipotesi i lavoratori possono richiedere l’anticipo pensionistico parziale che consentirà a chi ne fa richiesta di continuare a lavorare ovvero di trasformare il contratto di lavoro in uno part-time.
Vediamo come funziona l’Ape volontaria con il part-time, quali sono i requisiti richiesti e quale penalizzazione Ape è prevista in caso di Ape volontaria con il part-time.
Come funziona l’Ape volontaria con part time: requisiti
Per poter richiedere l’Ape volontaria e continuare a lavorare è necessario rispettare determinati requisiti che coincidono con quelli previsti per l’anticipo pensionistico Ape:
- l’età anagrafica: minimo 63 anni;
- l’età contributiva: 20 anni di contributi minimi;
- maturazione della pensione di vecchiaia: massimo 3 anni e 7 mesi.
Ricordiamo che l’Ape volontaria è una misura previdenziale a carattere sperimentale valida fino al 2018 pertanto è accessibile solo ai lavoratori nati tra il 1951 ed il 1953 (per il 2017) e ai lavoratori nati tra il 1952 ed il 1955 (per il 2018).
La novità dell’Ape volontaria mentre si lavora è rappresentata dall’aggiunta di un nuovo requisito legato al valore economico del futuro assegno pensionistico:
- valore netto assegno pensionistico: tra i 700 e gli 800 euro.
Per richiedere l’Ape volontaria anche se si continua a lavorare dunque è necessario che l’assegno pensionistico non sia inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo previsto dalla legge.
Mediante l’Ape volontaria è possibile richiedere un prestito "ponte" che viene erogato tramite l’Inps da una banca o un’assicurazione che sarà poi rimborsato in 20 anni con un piano di ammortamento a rate costanti.
Come funziona l’Ape volontaria con part time: costo e penalizzazione
L’anticipo pensionistitico parziale è una possibilità per il lavoratore che decide di continuare a lavorare. In questo caso si potrà optare anche per una trasformazione del contratto di lavoro part-time.
Sarà l’Inps che verificherà i requisiti richiesti e l’ammontare dell’assegno pensionistico e autorizzerà il prestito ponte: l’importo del prestito ponte potrà essere ridotto anche del 50% ad integrazione del minore reddito che il lavoratore produce con un contratto part-time.
Restano ancora incerti i costi della penalizzazione Ape prevista per questa ipotesi di anticipo pensionistico parziale: al momento infatti il costo dell’Ape volontaria dovrebbe oscillare tra il 4,6 e il 4,7% per ogni anno di anticipo pensionistico anche se la spesa verrà compensata parzialmente grazie ad un bonus fiscale (detrazione fissa del 50% sugli interessi).
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