Per i lavoratori che si prendono cura di un familiare convivente con grave handicap è prevista, in alcuni casi, la possibilità di pensione anticipata.

Il caregiver è una figura molto importante, visto che con il suo lavoro di cura e assistenza si assume la responsabilità non solo della sua professione lavorativa ma anche del benessere di un familiare disabile bisognoso. Proprio per questo a tali figure la normativa italiana offre non solo possibilità di pensionamento anticipato, ma anche di permessi e congedi.
Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:
“Buonasera sono una dipendente di una casa di cura privata ,a giugno di quest’anno faccio 40 anni di contributi e a dicembre compio 60 anni ,ho mio marito invalido al 100%da 5 anni vorrei sapere gentilmente quando potrò andare in pensione e se rientro come caregiver ,anticipatamente ringrazio”
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Pensione anticipata caregiver
Per il caregiver che assiste un familiare convivente sono previste alcune forme di anticipo pensionistico che richiedono, però, determinati requisiti anagrafici e contributivi.
Le misure che tutelano colui che assiste un disabile sono Ape sociale e quota 41 ma in entrambi i casi è previsto che possano essere fruite solo dal lavoratore che assiste da almeno 6 mesi un disabile grave in base alla legge 104.
Lei non specifica se suo marito sia titolare di handicap grave ai sensi della legge 104. Per l’Ape sociale, purtroppo, è troppo giovane visto che la misura richiede almeno 63 anni di età.
Per la quota 41, invece, pur essendo vicina al requisito contributivo, è da sottolineare che la misura è riservata ai lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni.
Se suo marito, in ogni caso, è titolare di legge 104 con gravità potrebbe fruire per 2 anni del congedo straordinario retribuito che le consentirebbe, per tutta la durata dell’aspettativa, di ricevere contribuzione figurativa che la porterebbe a 42 anni di contributi permettendole l’accesso alla pensione anticipata ordinaria (che per le donne, ricordiamo, richiede 41 anni e 10 mesi di contributi più 3 mesi di finestra di attesa).
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