Pensione Quota 96: i rumors raccontano di un Ministro Giannini intenzionato a mettere mano al dossier scuola, senza però individuare una soluzione per i 4 mila insegnanti trattenuti in servizio in virtù di un errore legato alla riforma pensionistica targata Elsa Fornero. Tuttavia, in queste ore è ancora viva un’ultima speranza: il pensionamento a scaglioni, fin da settembre, a partire dagli insegnanti più anziani.
Pensione Quota 96, un traguardo considerato quasi irraggiungibile, almeno per il prossimo mese di settembre. Dopo la rocambolesca vicenda legata all’emendamento che consentiva a 4 mila insegnanti di ritirarsi dal servizio, prima approvato dal Parlamento con largo consenso, e poi stralciato dal Governo in virtù di numerose perplessità sulle necessarie coperture economiche, in molti riponevano le ultime speranze nel famoso “Pacchetto scuola”, che approderà in Consiglio dei Ministri già il prossimo 29 agosto.
Pacchetto scuola in arrivo il 29 agosto, esclusi i Quota 96?
Le parole di Matteo Renzi, successive all’improvviso dietrofront del Governo sull’emendamento, promettevano di individuare una soluzione ad hoc per i Quota 96, ma all’interno di un provvedimento più ampio, tutto dedicato al comparto scuola. Eppure, appena ieri il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha annunciato una serie di novità importanti per il settore, contenute nelle linee guida che verranno presentate questo venerdì in Cdm, tralasciando del tutto questo specifico argomento. Ma c’è di più: interpellata nel merito da alcuni insegnanti presenti al Meeting di Comunione e Liberazione, i rumors riportano che avrebbe negato il prossimo arrivo di un decreto dedicato ai Quota 96.
L’ipotesi del pensionamento dilazionato
Quante possibilità ci sono, dunque, che si riesca a estendere la facoltà di andare in pensione con i requisiti richiesti dalle norme precedenti alla Riforma Fornero anche ai docenti e al personale Ata che questi requisiti avevano maturato entro il 31 agosto 2012? Difficile dirlo con certezza, anche se l’ottimismo dei tempi della Commissione Bilancio sembra ben lontano: tuttavia, il quotidiano economico Italia Oggi lancia l’ipotesi di un pensionamento dilazionato nell’arco di due anni, con accoglimento delle prime domande (con precedenza ai più anziani d’età che possono far valere il massimo dei contributi, e cioè 40 anni di versamenti) fin dal prossimo mese di settembre. Per gli altri, se ne parlerebbe dal primo settembre del 2015, fermo restando il riconoscimento per tutti degli stessi diritti: quindi nessuna penalizzazione nel calcolo dell’assegno pensionistico e tempi brevi per la liquidazione. Una soluzione che, da una parte, consentirebbe di riconoscere le legittime istanze degli insegnanti e che, dall’altra, terrebbe conto delle problematiche rilevate dalla Ragioneria dello Stato, diluendo la portata dell’impatto finanziario.
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