Regime dei minimi o forfettino? Qual è il regime fiscale più conveniente per i giovani che devono aprire una partita IVA?
Giovani imprenditori, ma a che prezzo? Molti ragazzi sognano di intraprendere una propria attività, ma gli ostacoli da superare sono molteplici, in primis dal punto di vista fiscale.
Quale sistema fiscale scegliere? Qual è il regime fiscale più conveniente per i giovani? Fondamentalmente la scelta è tra:
- regime dei minimi (regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità);
- regime delle nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo.
Di che si tratta e come funzionano? Ecco la guida.
Giovani e Fisco
Come funziona l’ex regime dei minimi? Introdotto nel 2012, prevede un trattamento fiscale vantaggioso, con tassazione IRPEF al 5%, per giovani imprenditori, lavoratori in mobilità e disoccupati, che decidono di iniziare una nuova attività.
Chi può accedervi? Tra le categorie suddette, coloro che hanno iniziano un’attività dal 31 dicembre 2007, a patto che:
- nell’anno precedente l’incasso non abbia superato 30.000 euro;
- non abbia dipendenti o collaboratori (anche a progetto);
- non abbia eseguito cessioni all’esportazione;
- non abbia erogato utili da partecipazione agli associati con apporto di solo lavoro;
- non abbia compiuto acquisti di beni strumentali oltre la soglia dei 15.000 euro, negli ultimi 3 anni, anche tramite contratti di locazione e/o appalto;
- non eserciti attività artistica, professionale o d’impresa (sia in forma familiare, che associata);
- l’attività non sia prosecuzione di una precedente;
- il titolare sia residente in Italia.
L’ex regime dei minimi dura:
- 5 anni dal periodo di imposta dell’attività;
- o fino ai 35 anni del titolare di Partita IVA.
Guarda la video-guida dell’Agenzia delle Entrate sul regime di vantaggio.
E il forfettino? Il regime per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomoè disciplinato dalla legge n. 388/2000 ed è rivolto a persone fisiche che iniziano una nuova attività imprenditoriale (anche impresa familiare) o di lavoro autonomo.
La durata è pari a 3 anni e la tassazione prevista è del 10% (imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali regionali e comunali).
Chi può accedervi? I contribuenti che soddisfano i seguenti requisiti:
- nell’anno precedente:
- hanno conseguito ricavi o compensi non superiori a 30.000 euro;
- non hanno avuto lavoratori dipendenti o collaboratori (anche a progetto)
- non hanno effettuato cessioni all’esportazione
- non hanno erogato utili da partecipazione agli associati con apporto di solo lavoro - nel triennio precedente non hanno effettuato acquisti di beni strumentali per un ammontare superiore a 15.000 euro (per quelli utilizzati soltanto in parte nell’ambito dell’attività di impresa o di lavoro autonomo si considera un valore pari al 50% dei relativi corrispettivi)
- iniziano l’attività e presumono di possedere i requisiti di cui ai punti 1) e 2). Il limite dei 30.000 euro di ricavi o compensi deve essere rapportato all’anno (ad esempio, per una nuova attività che inizia il 1° settembre 2010 il limite è di 10.000 euro, ossia i 4/12 di 30.000).
Per coloro che si avvalgono del regime contabile agevolato è previsto:
- un tutoraggio gratuito da parte di un commercialista dell’AdE per gli adempimenti fiscali previsti;
- un credito di imposta, per una soglia massima di 309,89 euro, 40% del prezzo, per l’acquisto di beni strumentali all’attività, come i computer, funzionali alla connessione con il sistema informativo dell’Agenzia delle Entrate.
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