Pagare chi si vaccina contro il coronavirus: l’idea della Serbia

Alessandro Gregori

06/05/2021

07/07/2021 - 16:25

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Il presidente Aleksandar Vucic ha promesso 25 euro ai cittadini over 16 che si immunizzano. Dopo averne regalati 60 ai pensionati. Una scelta obbligata, visto che nel paese c’è grande scetticismo nei confronti della vaccinazione. Ma che mette a rischio i conti pubblici

Pagare chi si vaccina contro il coronavirus: l’idea della Serbia

Negli anni Sessanta, in Italia, all’epoca della vaccinazione antipolio di massa si dava uno zuccherino ai bambini a scuola per convincerli a ricevere l’immunizzazione. Il presidente della Serbia Aleksandar Vucic ha invece promesso 25 euro a tutti i cittadini al di sopra dei 16 anni che si vaccineranno contro il coronavirus entro il 31 maggio 2021.

Nei giorni scorsi aveva annunciato un premio più sostanzioso per le altre categorie: 60 euro per gli adulti, 50 per i pensionati.

Pagare chi si vaccina contro il coronavirus. L’idea della Serbia

La cifra equivale all’incirca al 5% dello stipendio medio mensile nel paese. «Abbiamo considerato come ricompensare le persone che si sono dimostrate responsabili», ha spiegato il presidente ai giornalisti durante una conferenza stampa a Belgrado, «e abbiamo deciso di concedere un ulteriore sostegno finanziario a coloro che sono stati vaccinati». E ha aggiunto anche che i dipendenti pubblici che rifiutavano l’immunizzazione non avrebbero più avuto diritto all’indennità di malattia se avessero contratto Covid-19.

La decisione di Vucic è comprensibile se si guarda a come sta procedendo la campagna di vaccinazione di massa nel paese: dopo aver immunizzato 1,3 milioni di cittadini su un totale di sette, l’immunizzazione procede a rilento a causa dello scetticismo di gran parte della popolazione. Che ricalca a suo modo quello che sta accadendo in Russia, dove il presidente Vladimir Putin è alle prese con lo stesso tipo di problema (il paese utilizza Sputnik e Sinofarm, non ancora autorizzati in Europa).

L’obiettivo del presidente è quello di raggiungere una percentuale del 55% di vaccinati entro la fine di maggio. In altri paesi alcune aziende hanno promesso incentivi ai dipendenti che si vaccinavano, ma l’iniziativa della Serbia ad oggi è un unicum nel suo genere.

Le critiche al regalare soldi a chi si vaccina

«Non ricordo nella letteratura scientifica esempi di persone che sono state pagate per essere vaccinate contro Covid-19», ha detto all’Afp l’epidemiologo serbo Zoran Radovanovic. «Rischiamo di essere i primi in Europa e nel mondo», ha aggiunto, segnalando che la scelta del governo potrebbe essere un’arma a doppio taglio, visto che spingerà i poveri a vaccinarsi ma produrrà resistenza negli altri: «Molti penseranno che se il governo mi spinge a fare qualcosa che in teoria è per il mio bene c’è qualcosa che non torna».

Intanto il Fiscal Council del paese ha criticato la decisione, sostenendo che regalare soldi a chi si vaccina sia un errore dal punto di vista economico e uno spreco di denaro pubblico, e ricordando che la spesa totale (che dovrebbe ammontare, secondo alcune previsioni, a un miliardo di euro in totale) dovrà essere sostenuta a debito e coperta con prestiti. Secondo l’ente indipendente il denaro si sarebbe potuto investire meglio per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

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