Oro vola oltre 1.320$ su attese di rialzo tassi della FED più lento del previsto

Nel meeting di giovedì della Federal Reserve, che ha ridotto il piano di acquisto di asset a 35 miliardi di dollari mensili, è emerso un tono dovish (“colomba”) della chairwoman Janet Yellen. La prima donna della storia a guidare l’istituto monetario di Washington ha sottolineato che i tassi di interesse resteranno sui valori correnti (intorno allo zero) per un periodo molto lungo di tempo, anche dopo la fine del programma di stimolo monetario. Il mercato stima un ritocco del costo del denaro negli Stati Uniti solo a partire dal prossimo anno: entro fine 2015 dovrebbero crescere all’1,25% e al 2,5% entro fine 2016.

Sono state, invece, abbassate leggermente le stime sui tassi a lungo termine. Il ritmo molto lento della exit strategy della FED ha messo le ali all’oro, che ha superato la soglia psicologica dei 1.300$ l’oncia registrando un guadagno spettacolare nella seduta di ieri. Il metallo giallo ha capitalizzato al meglio la ritrovata debolezza del dollaro americano e le aspettative di rialzo dei tassi negli Usa più lento del previsto. L’oro spot ha guadagnato quasi il 3%, spingendosi a 1.322$ l’oncia sui massimi da oltre due mesi. Molto bene anche l’argento spot, che ha sfiorato quota 21$ con un progresso giornaliero vicino al 4%. Il metallo grigio è salito sui top degli ultimi tre mesi.

Il quadro tecnico dei metalli preziosi è così migliorato drasticamente e a questo punto si prospettano nuovi significativi rialzi nei prossimi giorni. Il boom di ieri dell’oro dovrebbe essere corretto con un lieve ritracciamento fisiologico verso la soglia dei 1.300$, dove probabilmente sono già appostati un gran numero di compratori pronti a cavalcare ancora il trend al rialzo. I prossimi obiettivi tecnici per il metallo giallo si trovano a 1.330$ prima e 1.342$ poi. Per l’argento, invece, che ieri ha chiuso poco sopra 20,7$, il target del movimento rialzista dovrebbe trovarsi tra 21,8$ e 22,2$ l’oncia.