Oro sui minimi a tre mesi verso 1.250$. Pesano tapering e super-dollaro

Nicola D’Antuono

5 Settembre 2014 - 08:38

La forza del dollaro e la fine ormai imminente del tapering stanno spingendo al ribasso l’oro, che stamattina è sceso sotto 1.260$ ai minimi da giugno scorso

Oro sui minimi a tre mesi verso 1.250$. Pesano tapering e super-dollaro

Alla forza del dollaro statunitense sta facendo da contraltare la debolezza dei metalli preziosi, che stanno pagando non solo la straripante ascesa del biglietto verde (con il quale i precious metals hanno storicamente una correlazione inversa) ma anche le aspettative di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti prima del previsto. La fine ormai imminente del tapering - che nelle prossime settimane archivierà il programma di quantitative easing lanciato dalla FED sul finire del 2008, dopo il crack di Lehman Brothers e il tracollo del sistema finanziario globale – sta creando i presupposti per una cospicua diminuzione dell’offerta di moneta in circolazione, sebbene dall’altra parte dell’oceano la BCE stia andando nella direzione diametralmente opposta con continui tagli ai tassi e immissione di liquidità.

Gli investitori si aspettano che la FED possa incrementare il costo del denaro negli USA tra fine anno e inizio 2015, nonostante le dichiarazioni sempre molto “dovish” rilasciate dalla chairwoman Janet Yellen a margine delle ultime riunioni del FOMC. In uno scenario di mercato caratterizzato dal ritiro delle misure monetarie ultra-espansive negli Stati Uniti, l’oro ha storicamente trovato grosse difficoltà e anche questa volta sembra poter mantenere le passate prerogative. Il metallo giallo resta nel mirino della speculazione short, sebbene alcuni analisti finanziari continuino a mettere in allerta gli investitori da improvvisi rimbalzi tecnici dovuti alle preoccupazioni per la crisi geopolitica in Ucraina e in Iraq. Sui mercati asiatici l’oro ha proseguito la discesa iniziata nella giornata di ieri, quando i prezzi sono passati da 1.277$ a 1.260$ l’oncia.

Stamattina il metallo prezioso ha toccato il minimo più basso da quasi tre mesi a 1.257$ l’oncia, seguito a ruota dall’argento che ha evidenziato una flessione fino a quota 19$ l’oncia. Anche in questo caso siamo sui minimi da inizio giugno scorso. Dai top del 10 luglio di 1.345$, l’oro è arrivato a perdere il 7% del suo valore. Complice una maggiore volatilità implicita, ha perso quasi il doppio l’argento, che nello stesso periodo di osservazione ha lasciato sul terreno il 13,4% dai top di 21,55$ l’oncia. Per entrambi i metalli le previsioni restano negative da qui a fine anno. L’oro sembra proiettato verso il supporto chiave di 1.240$ che, se perforato, potrebbe spalancare le porte a un vistoso crollo fino a 1.200$ o anche 1.180$ l’oncia.

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