Oro sempre più giù, nuovo target a 1.100$. Pesa la forza del dollaro

L’oro sta per archiviare la sua quinta seduta consecutiva in ribasso, dopo aver evidenziato un buon andamento nelle prime due settimane di ottobre. Il valore del metallo giallo è in forte calo da giorni, tanto che dai top di area 1.190$ l’oncia di metà ottobre è avvenuto un deprezzamento vicino al 7%. Oggi è sceso sui minimi a un mese a 1.115$. Il sell-off è notevole ma da un punto di vista tecnico non dovrebbe aver sorpreso più di tanto i trader più navigati, visto che lo scorso 28 ottobre si era formata una netta candela di inversione del trend di tipo: una outside day con lunga coda superiore, che evidenziava la presenza di una forte resistenza intorno a 1.180$ l’oncia.

Il metallo prezioso sta pagando anche la ritrovata correlazione inversa con l’andamento del dollaro statunitense, che negli ultimi giorni ha mostrato i muscoli contro euro ed altre valute importanti. Da un punto di vista dell’analisi intermarket, l’oro deve fare i conti soprattutto la stretta correlazione con il tasso di cambio Euro/Dollaro, che dai top di area 1,15 di metà ottobre è crollato in modo vistoso fin sotto 1,0950. Esiste poi un’altra variabile avversa al movimento dei prezzi dell’oro, ovvero quella relativa ai fondamentali. Le aspettative di rialzo imminente dei tassi di interesse negli Usa, a dicembre o a gennaio, stanno nuovamente avendo un impatto molto negativo sul bene rifugio.

Da un punto di vista tecnico appare probabile ormai un approfondimento bearish fino al supporto chiave di 1.100$ l’oncia, anche se la struttura grafica sta peggiorando sempre più a seguito del breakout ribassista della trendline di breve-medio periodo che parte dai bottom di 1.070$ del 20 luglio scorso. In caso di perdita dei livelli chiave di supporto, l’oro potrebbe scendere ulteriormente fino ad effettuare nuovamente il test dei minimi annuali e magari proseguire verso il basso raggiungendo la soglia psicologica di 1.000$ l’oncia.