In un recente report dedicato alle commodity, la banca americana Morgan Stanley ha indicato quali sono le materie prime con maggiori possibilità di ripresa dopo un 2013 finora abbastanza deludente. Infatti, l’indice generale delle commodity S&P GSCI ha guadagnato appena il 2,5% da fine 2012, contro il 9,2% messo a segno dai mercati azionari globali (indice Msci World). Tra le materie prime più in difficoltà quest’anno c’è senza dubbio l’oro, che da inizio anno perde quasi il 25%. Secondo Morgan Stanley la situazione è destinata a peggiorare, anche se non dovrebbero essere rivisti i minimi di fine giugno scorso di 1.180 dollari l’oncia.
La banca statunitense ritiene che la fine della politica monetaria ultra-espansiva della FED, al di là dei recenti rinvii del tapering, possa spingere ancora più in basso la quotazione del metallo prezioso. Secondo Morgan Stanley, l’oro non tornerà più ai livelli del 2012, quando i prezzi furono respinti sulla resistenza di area 1.800 dollari l’oncia. La banca USA si aspetta un ritorno dei prezzi a 1.250 dollari nell’ultimo trimestre dell’anno, per una quotazione media intorno ai 1.409 dollari per il 2013. Il prossimo anno il prezzo medio è stimato a 1.313 dollari.
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