Oro rimbalza sopra 1.250$, ma resta inserito all’interno di un ampio trading range. Intanto prosegue il deflusso dagli Etf: il patrimonio è sceso sui livelli del 2003
Giornata positiva quella di ieri per l’oro, che è riuscito a rimbalzare con decisione dai supporti di breve termine di area 1.230 dollari spingendosi nuovamente sopra la soglia di 1.250 dollari l’oncia. Il metallo prezioso resta inserito all’interno di un ampio trading range, che ormai dura da diverse settimane. Intanto mentre il metallo giallo si appresta a chiudere il primo anno in rosso (peggiore performance dal 1981), dopo ben 12 anni consecutivi di rialzi, continua il deflusso dagli Etf che investono in oro fisico. Nella settimana chiusa venerdì 13 dicembre, sono arrivati nuovi deflussi per 15,5 tonnellate.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, il patrimonio detenuto dagli Etp che investono sull’oro è sceso per la prima volta dal 2003, anno in cui iniziò la contrattazione degli Etf sul metallo prezioso. Il patrimonio degli Etp sull’oro è sceso del 31% da inizio anno, attestandosi a 1.813,3 tonnellate. Da inizio anno i deflussi sono stati pari a 799,8 tonnellate. Tuttavia, secondo quanto stimato da Bloomberg, nel 2014 i deflussi proseguiranno a un ritmo decisamente inferiore a 311 tonnellate. La media dei deflussi maggiore si è avuta nel primo semestre dell’anno, quando veniva rispettato un ritmo di 97,7 tonnellate al mese di uscite.
Non a caso tra aprile e giugno sono arrivati anche i peggiori cali per l’oro spot, che ha toccato un livello minimo a 1.180 dollari l’oncia. Da giugno in poi la media mensile dei disinvestimenti dagli Etf sull’oro è diminuita a 40,7 tonnellate. In attesa del meeting della FED, dal quale potrebbe arrivare l’annuncio dell’avvio del tapering, il metallo prezioso sembra, però, in grado di tenere i supporti di area 1.200 dollari. Se dovesse avvenire il breakout esplosivo della resistenza di 1.270 dollari, l’oro potrebbe dirigersi anche fino a 1.300 dollari l’oncia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA