Oro crolla sotto 1.280 dollari, ma banche centrali e fondi sovrani continuano a comprare

Nicola D’Antuono

2 Ottobre 2013 - 08:57

Oro crolla sotto 1.280 dollari, ma banche centrali e fondi sovrani continuano a comprare

Pesante battuta d’arresto per l’oro, che stanotte ha toccato il minimo più basso delle ultime 8 settimane a 1.277,72 dollari l’oncia. Fatale per il metallo prezioso è stata la perdita del supporto di 1.300 dollari, che ha spinto gli investitori ad aumentare l’esposizione short. Negli ultimi giorni erano stati pubblicati alcuni report di broker e banche d’affari, che sottolineavano il difficile contesto attuale per l’oro a causa delle aspettative di ritiro degli stimoli monetari della FED e per i bassi rischi di inflazione nel breve-medio periodo. Secondo molti analisti finanziari l’oro dovrebbe chiudere l’anno sotto quota 1.300 dollari, ma c’è chi si è spinto addirittura a pronosticare crolli maggiori fino a 1.000 dollari.

Tuttavia, c’è da dire che le banche centrali e alcuni importanti fondi sovrani continuano a comprare oro, approfittando proprio delle valutazioni a buon mercato di questo momento. In base ai dati pubblicati dal Fondo Monetario Internazionale, ad agosto otto banche centrali hanno incrementato le loro riserve auree. Tra queste spiccano la Russia, settimo paese al mondo per riserve d’oro e acquirente netto da 11 mesi consecutivi, e la Turchia, che compra oro da ben 13 mesi consecutivi. Gli altri compratori più importanti sono stati l’Ucraina, l’Azerbaijan e il Kazakhstan.

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