Le quotazioni del bond Onorato Armatori 7,75% 2023 (XS1361301457) sono ai minimi storici. Il rendimento passa il 50%. Rischio default elevato
Onorato Armatori (Moby) ha pagato lo scorso 15 febbraio le cedole sul bond high yield da 300 milioni di euro. Il che non costituirebbe una novità, se non fosse per il fatto che i problemi economici e finanziari della compagnia di navigazione, colosso italiano dei traghetti, sono ancora tutti da risolvere. E la quotazione del bond alla borsa del Lussemburgo (38% del valore nominale) lascia ben percepire le difficoltà di Moby in questo momento.
Che la balena blu del patron Vincenzo Onorato fosse solvente, però, lo si era capito a inizio febbraio quando è stata saldata una rata da 50 milioni a Unicredit per un prestito da 200 milioni concesso nel 2016 al gruppo armatoriale. Eppure i dubbi degli investitori, fra scontri politici, critiche ai risultati di bilancio e ricorsi giudiziari pendenti, sono tanti. Non ultimo quello che vede coinvolta la società armatoriale nella fusione di Moby con la Compagnia Italiana di Navigazione (Cin) a fine 2018, operazione per la quale è stato presentato ricorso dai commissari di Tirrenia, in amministrazione straordinaria. Quest’ultima (bad company di Tirrenia) subirebbe - secondo i commissari - ingenti danni economici dall’operazione di integrazione di Cin (la good company) in Moby. Per cui l’operazione è stata al momento sospesa.
Moby: Ebitda giù del 40% nei primi nove mesi 2018
Ma le difficoltà persistono anche a livello finanziario. Nei primi nove mesi del 2018 Moby ha realizzato ricavi per 478,8 milioni di euro, in crescita dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, ma l’Ebitda è crollato a 68,3 milioni (-40,4%) e il risultato netto è stato negativo per 12,7 milioni rispetto a un utile di 39,6 milioni realizzato nel 2017. Moby, in una nota, ha specificato che "i primi nove mesi del 2018 sono stati condizionati negativamente da un incremento record del carburante e da investimenti in attività di start up". Inoltre, prosegue Moby, "emerge con forza come il risultato sia stato condizionato per oltre il 50% dall’incremento record nel prezzo del bunker (oggi avviato verso un ridimensionamento), nonché dall’assenza di plusvalenze (presenti invece nei risultati relativi ai primi nove mesi del 2017".
Debiti in aumento e rating a livello spazatura
Sul bond Onorato Armatori senior secured 7,75% 2023 (Isin XS1361301457), quotato alla borsa del Lussemburgo, pesa anche il debito finanziario netto di Moby che al 30 settembre 2018 era pari a 558 milioni di euro, in aumento rispetto ai 496 milioni di fine 2017. Dati che non consentono all’agenzia di rating Standard & Poor’s di rivedere il giudizio di Moby a CCC+ con outlook stabile (junk bond). Gli analisti attendono in ogni caso di vedere i risultati della chiusura d’esercizio, che saranno resi noti a breve, e come andrà a finire il ricorso innanzi al Tar (udienza 22 maggio 2019) sulla multa da 29 milioni comminata dall’Antitrust alla compagnia di navigazione per abuso di posizione dominante nel trasporto merci.
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