Olio d’oliva italiano 100%: quali sono i marchi migliori?

Chiara Esposito

5 Novembre 2021 - 22:19

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Il concorso “Ercole Olivario” certifica i marchi più pregiati e ricorda ai consumatori l’importanza di verificare la qualità dei prodotti che si acquistano.

Olio d’oliva italiano 100%: quali sono i marchi migliori?

I vincitori della XXIX edizione del concorso nazionale “Ercole Olivario” sono ufficialmente stati dichiarati i migliori oli d’Italia del 2021. Proclamati a Perugia, presso la sede della Camera di Commercio regionale, i dodici oli rappresentano oggi le eccellenze del nostro paese.

L’evento è stato organizzato da Unioncamere Nazionale in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero dello Sviluppo Economico e riconferma il valore dei prodotti alimentari DOP e IGP.

Per valutare al meglio un prodotto infatti basta conoscere alcune semplici informazioni chiave; ecco quali.

Migliori oli: i vincitori del concorso

Stilare la lista dei vincitori è stata un’ardua impresa ma dopo più tornate e varie eliminatorie si è giunti alla lista definitiva divisa così in sottocategorie in base alle specificità dei prodotti.

Per la Categoria Dop /IGP Fruttato Leggero

  • 1° Classificato – Sabina Dop della Società Agricola Colle Difesa di Palombara Sabina (Rm), Lazio.

Per la Categoria Dop /IGP Fruttato Medio

  • 1° Classificato – Don Gioacchino – DOP Terra di Bari – Castel del Monte del Frantoio Sabino Leone di Canosa (BT), Puglia
  • 2° Classificato – Costa degli olivi – DOP Sardegna della Cooperativa Valle del Cedrino di Orosei (NU), Sardegna
  • 3° Classificato – Letizia – Dop Monti Iblei dell’Azienda Rollo di Giorgio Rollo di Ragusa, Sicilia
  • Per la categoria Dop /IGP Fruttato Intenso
  • 1° Classificato – Olio Iannotta – DOP Colline Pontine dell’Azienda Agricola Iannotta Lucia di Latina, Lazio
  • 2° Classificato – Frantoio Franci BIO – IGP Toscano del Frantoio Franci srldi Montenero D’Orcia (GR), Toscana
  • Per la categoria Extravergine Fruttato Leggero
  • 1° Classificato – Arciprete delle Aziende Agricole Stasi di Torre Santa Susanna (BR), Puglia

Per la categoria Extravergine Fruttato Medio

  • 1° Classificato – Ispiritu Sardu dell’Azienda Masoni Becciu di Deidda Valentina di Villacidro (SU), Sardegna
  • 2° Classificato – Teti dell’Azienda Torretta Srl di Battaglia (SA), Campania
  • Per la categoria Extravergine Fruttato Intenso
  • 1° Classificato – Mimì Denocciolato Monocultivar Coratina dell’Azienda Agricola Donato Conserva di Modugno (BA), Puglia
  • 2° Classificato – Coratina dell’Azienda Olio Intini di Alberobello (BA), Puglia
  • 3° Classificato – Coppadoro della Società Agricola Ciccolella di Molfetta (BA), Puglia.

Per quantità di nomination insomma la Puglia regna sovrana mentre Lazio e Sardegna guadagnano due ottimi primi posti e altri posizionamenti notevoli.

La scelta: il voto della giuria

Gli oli extra vergine d’oliva in gara sono stati valutati dapprima dalle giurie di preselezione per poi passare agli assaggiatori in rappresentanza ovvero 16 degustatori professionisti provenienti da tutte le regioni italiane partecipanti al concorso.

A capo del gruppo eterogeneo così composto c’era Alfredo Marasciulo che ha commentato l’intera esperienza con queste parole:

“È stato un lungo viaggio tra sapori rappresentativi dei differenti territori".

Al vaglio sono passate infatti 110 tipicità che il coordinatore del panel ha definito tutte come lavorazioni proprie di un carattere unico e accomunate da una eccellente «qualità frutto di passione e competenza in campo ed in frantoio».

Per scegliere bene occhio all’etichetta

La saggezza dei professionisti però non deriva solo dall’esperienza. Ci sono anche alcune semplici regole che tutti i consumatori possono osservare quando si recano al supermercato o nei punti vendita dedicati ai prodotti oleari.

Oltre alle polemiche sui prezzi al ribasso che i gruppi di olivicoltori italiani portano avanti da anni sia per sensibilizzare gli acquirenti che in nome della vera qualità, ci sono alcuni parametri di legge previsti per questa categoria merceologica che possono orientarci in maniera chiara e diretta. Un’indicazione importante è ad esempio l’origine dichiarata in etichetta.

Un caso che recentemente ha dato da pensare è quello dell’olio Berio Classico. L’origine riportata era un generico «Unione europea». La sorpresa di molti fu però quella di aver acquistato un prodotto non italiano e non essersene accorti. Il fatto stupisce proprio perché da tempo ormai è obbligatorio indicare l’origine delle olive proprio nel campo visivo del cliente, vale a dire l’etichetta anteriore della confezione. Una pratica di diffusa disattenzione è quindi stata svelata.

Leggerle le indicazioni di provenienza però è fondamentale. Un controllo accurato delle diciture riportate in etichetta è cruciale per qualsiasi acquisto, ma soprattutto nel caso in cui si voglia rintracciare un bene di qualità ed essere capaci di distinguerlo da altre marche che, per quanto convenienti, non garantiscono in maniera puntuale la localizzazione delle loro coltivazioni.

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