Nuovo Decreto Covid approvato: le regole dal 7 al 30 aprile (TESTO)

Fiammetta Rubini

01/04/2021

01/04/2021 - 22:59

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Approvato il nuovo decreto Covid con le regole dal 7 al 30 aprile. Scuole, spostamenti, zone gialle, concorsi pubblici e obbligo vaccini per i sanitari: ecco le misure previste dal testo.

Nuovo Decreto Covid approvato: le regole dal 7 al 30 aprile (TESTO)

Dopo un lungo tira e molla il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo decreto Covid che regolerà le norme anti-contagio in vigore dal 7 al 30 aprile.

Scuole aperte in zona rossa senza possibilità per i governatori di emanare ordinanze più restrittive, assenza di zone gialle con possibili riaperture da valutare in base ai dati dei contagi, ripresa dei concorsi pubblici, obbligo di vaccino per i sanitari no-vax e scudo penale per chi somministra le dosi: stando alla bozza del testo (PDF disponibile qui sotto) il Governo ha confermato ampiamente le misure anticipate.

Il testo del nuovo DL Covid di aprile firmato è atteso entro domani, venerdì 2 aprile, ma intanto è arrivata la versione bollinata. Nel weekend di Pasqua tutta Italia sarà zona rossa, con possibilità di recarsi nelle seconde case fuori Comune (ecco le regole) e di far visita a parenti e amici. Il 6 aprile le regioni torneranno alle misure previste secondo la loro fascia di rischio pre-Pasqua, poi dal 7 entreranno in vigore le nuove regole. Ecco cosa prevedono.

Niente zone gialle

Il testo del nuovo decreto Covid di aprile conferma quanto anticipato dal Governo: dal 7 al 30 aprile non ci saranno zone gialle, e l’Italia resterà suddivisa in zone rosse e arancioni. I governatori potranno instaurare la zona rossa automatica nei territori con incidenza settimanale di 250 casi ogni 100.000 abitanti e dove la circolazione delle varianti è tale da rappresentare un grave rischio per la popolazione. Unica novità, rispetto ai precedenti decreti, è la concessione alla Lega sulla generica possibilità di allentare le misure in base ai dati dei contagi e all’avanzamento del piano vaccinale.

Spostamenti tra regioni

Assenza di zone gialle significa spostamenti limitati al Comune anche per tutto il mese di aprile. Chi è in zona rossa può uscire di casa solo per comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione, residenza o seconda casa, anche fuori Comune e fuori Regione. Per giustificare gli spostamenti bisogna esibire l’autocertificazione.

In zona arancione si può uscire nel proprio Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, anche verso altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altri Comuni (e quindi anche quelli verso altre Regioni/Province autonome) sono consentiti soltanto per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. È consentito il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione, ma solo in compagnia del proprio nucleo familiare.

Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti in zona arancione, sono permesse una sola volta al giorno, verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.

A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

Scuole in zona rossa e arancione

Dopo Pasqua nelle zone rosse potranno riaprire le scuole: il ritorno in classe dal 7 aprile è previsto per asili nidi, elementari e prima media. Ricordiamo che in zona arancione è già prevista la possibilità di tenere le scuole aperte anche alle superiori, con forme flessibili (50-75% in presenza), sebbene alcune Regioni abbiano deciso di seguire la linea della prudenza e stabilire la Dad al 100%.

Via libera ai concorsi pubblici

“Il Cts ha acconsentito a sbloccare tutti i concorsi delle Pa bloccati dal Covid”, ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta.

La bozza del decreto dice che “dal 3 maggio 2021 è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni”, e che lo svolgimento delle prove deve avvenire “nel rispetto delle linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico”.

Il testo finale del decreto Covid di aprile dovrebbe contenere anche una deroga alle regole ordinarie per il concorso di magistratura, che si potrebbe tenere a luglio, in più sedi e con una procedura concorsuale semplificata. Tempistiche e modalità saranno definite con un successivo decreto ministeriale.

Obbligo vaccino per i sanitari e scudo penale

Novità per il personale sanitario nel nuovo decreto: previsto nella bozza lo scudo penale per il personale medico che somministra le dosi: tranne nei casi di colpa grave, è esclusa la punibilità per omicidio colposo e lesioni personali colpose “verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV -2, effettuata nel corso della campagna vaccinale straordinaria in attuazione del Piano nazionale.

Confermata anche l’introduzione dell’obbligatorietà del vaccino anti-Covid per medici, infermieri, personale sanitario e farmacisti a contatto con il pubblico. Stando alla bozza, avranno l’obbligo di vaccinarsi “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali”. Il vaccino sarà requisito essenziale per l’esercizio della professione, e per chi lo rifiuta è previsto lo spostamento a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate", o sospensione dall’attività senza retribuzione.

In attesa di una decisione unanime, restano diversi nodi da sciogliere.

Viaggi all’estero

Dopo le polemiche sul paradosso contenuto nel Dpcm 2 marzo che fino al 6 aprile consente i viaggi all’estero per turismo ma non gli spostamenti tra regioni, Speranza ha firmato d’urgenza un’ordinanza che impone l’obbligo di quarantena di 5 giorni al rientro dagli Stati membri Ue e tampone alla fine della quarantena. Questa misura è valida per le vacanze di Pasqua, fino al 6 aprile, ma non si esclude che il nuovo decreto non confermi la stretta fino a fine mese o al 3 maggio, così da disincentivare le prenotazioni di viaggi oltreconfine nel weekend del 1° maggio.

Parrucchieri, barbieri e centri estetici

Al vaglio la possibilità di riaprire saloni di parrucchieri, barbieri e centri estetici in zona rossa dopo il 6 aprile, almeno nei giorni feriali.

Palestre, piscine, teatri, cinema e musei

Nessuna novità invece, almeno per il momento, per quanto riguarda palestre e piscine. Slittata anche la riapertura di cinema e teatri, inizialmente prevista dal 27 marzo. Chiusi anche i musei, la cui apertura era stata ammessa solo in zona gialla.

“Faremo un decreto ora ma sulla base dei dati disponibili oggi: vedremo come vanno, non escludo cambiamenti in corso”, ha detto Draghi, preludendo la possibilità che ci potrebbero essere allentamenti in corso d’opera in base ai numeri dell’emergenza che potrebbero cambiare di settimana in settimana.

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