Futures sul Bitcoin? Le richieste del NYSE non scaldano il prezzo

C. G.

9 Gennaio 2018 - 09:47

Il New York Stock Exchange è interessato ai futures sul Bitcoin, ma le sue richieste alla SEC non sembrano entusiasmare il prezzo. Il punto della situazione.

Futures sul Bitcoin? Le richieste del NYSE non scaldano il prezzo

Il New York Stock Exchange (NYSE) ha ufficialmente chiesto alla Securities and Exchange Commission (SEC) l’autorizzazione a lanciare 5 nuovi fondi ETF con l’obiettivo di tracciare futures sul Bitcoin tramite la NYSE Arca.

Le prime indiscrezioni in merito all’ufficialità della richiesta sono state riportate da Cointelegraph, ma non hanno comunque entusiasmato il prezzo del Bitcoin, ancora debole dopo la recente battuta d’arresto del mercato criptovalutario.

Ove il NYSE ricevesse il via libera della SEC, diverrebbe la terza grande istituzione USA a fare trading su questo tipo di contratti riferiti alla criptovaluta più famosa al mondo. La Cboe e la Cme hanno già ottenuto l’approvazione da parte delle autorità.

Gli ETF in focus

Come già accennato, il NYSE ha chiesto alla SEC di poter lanciare 5 ETF divisi in due categorie: tre chiamati “bull funds” e altri due chiamati “bear funds”. Come si evince dalle rispettive denominazioni, la prima categoria sarà scelta da chi vuole puntare su un aumento del prezzo del Bitcoin, mentre la seconda sarà quella prediletta dai più pessimisti pronti a scommettere su una discesa della quotazione.

Entrando nello specifico, l’ok ai fondi del NYSE permetterebbe di tracciare il mercato dei future sul Bitcoin e offrirebbe agli investitori la chance di guadagnare sulla criptovaluta più di quanto possibile tramite un investimento diretto su futures.

Questi fondi, si legge nel comunicato pubblicato, non tracceranno dollaro per dollaro l’andamento del Bitcoin poiché investiranno su contratti futures e non direttamente sulla criptovaluta. I movimenti di prezzo della stessa potrebbero quindi non corrispondere direttamente ai movimenti del future.

Perché sono importanti

Il più delle volte i futures sul Bitcoin hanno costi di entrata particolarmente elevati. Come ha fatto notare Finance Magnates, molti broker hanno aperto le porte a questo tipo di contratti sulle proprie piattaforme; un esempio è Interactive Brokers che tuttavia chiede un deposito di 9.000 dollari.

Alla luce di tutto questo, ma anche in virtù del fatto che essi non nascono come strumenti di lungo termine, gli ETF potrebbero rappresentare un’alternativa più attraente per i clienti.

Il prezzo del Bitcoin non ha reagito alle indiscrezioni riportate da Cointelegraph e, ignorando i progetti del NYSE su ETF e futures, ha continuato a scambiare in ribasso. Al momento della scrittura la criptovaluta sta viaggiando sopra i 15.000 dollari.

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