Multa di mille euro per un caffè troppo caro: il prezzo non era esposto

Alessandro Cipolla

18/05/2022

18/05/2022 - 11:21

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A Firenze un bar è stato multato dopo che un cliente ha chiamato i vigili per un caffè ritenuto troppo costoso. Gli agenti hanno rilevato che il prezzo non era esposto.

Multa di mille euro per un caffè troppo caro: il prezzo non era esposto

Il titolare di un bar di Firenze è stato multato di mille euro in quanto il costo del caffè non era esposto al bancone; il prezzo del decaffeinato in questione (2 euro), era indicato solo menù scaricabile tramite QR Code.

Un cliente dopo aver consumato il decaffeinato ha chiamato i vigili ritenendo il prezzo troppo alto e lamentandosi al tempo stesso che il prezzo del caffè non fosse esposto al bancone. Arrivata al locale, la Polizia municipale così ha comminato la multa da mille euro.

A denunciare l’accaduto è stato Francesco Sanapo, titolare della caffetteria Ditta Artigianale che si trova al centro di Firenze a pochi passi da Palazzo Vecchio, che con un post su Facebook ha dato la sua versione dei fatti.

Ci si può infastidire così tanto - è stato lo sfogo social del titolare - Da mobilitare una pattuglia della polizia municipale di Firenze, costretta ad intervenire e trovarci (giustamente secondo una legge datata) in errore, in quanto non esponevamo il prezzo del decaffeinato sul menu esposto dietro banco (presente però nel menu QR code)? Credo che con tutto quello che oggi si somministra nei bar questa legge ha tanto dell’assurdo e andrebbe cambiata, altrimenti il 99,9% di bar e ristoranti sarebbero facilmente in errore”.

La multa di mille euro per il prezzo del caffè non esposto

Francesco Sanapo che negli scorsi anni ha vinto diversi premi nazionali nell’ambito della caffetteria, una volta che la notizia della multa di mille euro è stata ripresa dalle agenzie di stampa, è voluto tornare sulla vicenda sempre affidandosi a un post su Facebook.

Non sono qui per discutere la multa, quello verrà fatto nelle sedi competenti e sono pronto a pagare per i miei errori - ha voluto specificare Sanapo - Sono qui a lottare purché venga dato il giusto valore, sono qui per un’intera categoria e per il futuro della caffetteria e hospitality italiana. Sono qui per far sì che nessuno più si scandalizzi se paga un espresso due euro. È una missione e la porterò avanti a testa alta”.

Il titolare della Ditta Artigianale ha incassato la solidarietà di diversi colleghi di Firenze, ma sotto ai suoi post social non sono mancate delle critiche con gli utenti che hanno sottolineato come l’errore sia stato quello di non esporre al bancone il prezzo del caffè.

Se anche Confartigianato Imprese Firenze ha parlato di “fatto grave, non considerare la qualità di un prodotto dove c’è un grande lavoro dietro è qualcosa che mi amareggia profondamente”, sembrerebbe sfuggire però che l’oggetto della multa non è stato il prezzo troppo alto, ma il fatto che il costo non fosse esposto al bancone.

Nei bar e nelle caffetterie infatti è obbligatorio esporre il listino o la tabella dei prezzi delle bevande e degli alimenti, mentre in questo caso il costo era presente solo nel menù digitale.

Come ha spiegato Francesco Sanapo, a stabilire se la multa sia stata giusta o sbagliata saranno le sedi competenti, per il resto tutto questo polverone mediatico assomiglia molto alla più classica “chiacchiera da bar” dove appare difficile conciliare le varie posizioni.

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