Mentre cresce il prezzo dell’espresso al bar, sale anche quello di macinato, capsule e cialde, ma comunque meno rispetto al resto d’Europa.
È un rito quotidiano che diventa sempre più costoso. Poco importa se osservato al bar, dove in media oggi una tazzina costa circa 1,2 euro (anche se, secondo alcune stime, potrebbe rapidamente avvicinarsi addirittura ai due euro), o a casa con moka e cialde. Il prezzo del caffè è sempre più alto e l’Italia non fa eccezione. D’altra parte, è impossibile non risentire di una questione di così ampie dimensioni.
Tra eventi climatici estremi (siccità, inondazioni) che compromettono il raccolto nei principali Paesi produttori (Brasile, Vietnam, Colombia), domanda in crescita nei mercati emergenti, aumento dei costi di trasporto, dazi e speculazione, concedersi un caffè sta diventando sempre più caro. È molto facile accorgersene nel nostro Paese, dove se ne beve tanto e funge anche da occasione per socializzare. Ma al di là delle polemiche per i prezzi, c’è un aspetto da considerare: anche se il costo aumenta, in Italia l’inflazione sul caffè è comunque più bassa rispetto al resto d’Europa.
Cosa dicono i dati
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