Laurence Mutkin, “rate strategist” di Morgan Stanley, lancia l’allarme sull’Europa e in particolare su Italia e Spagna e lo fa attraverso una nota intitolata "Now we’re getting worried" ("Ora ci stiamo preoccupando"). La crisi dei debiti sovrani non è assolutamente terminata e questo a causa di due motivi fondamentali: il rialzo dei tassi di mercato e l’apprezzamento dell’euro.
Esaminiamoli in dettaglio.
I due rischi
- Tassi di mercato in rialzo:
Mutkin parla a proposito della restituzione a partire da questa settimana di circa un quarto di mega prestiti a scadenza triennale della Bce del valore di 137 miliardi di euro da parte delle banche europee. Si tratta del rimborso a sorpresa di parte dei prestiti LTRO concessi un anno fa dalla Bce; le banche che hanno chiesto il rimborso hanno approfittato del miglioramento dei tassi nel mercato interbancario, ricominciando a prestarsi soldi, quindi ciò significa che gli istituti sono tornati a finanziarsi sul mercato obbligazionario.
Questo, invece che essere visto come un positivo segnale di normalizzazione, è visto dalla banca d’affari statunitense come un elemento di forte debolezza, in quanto la sottrazione di liquidità derivante dai rimborsi in un’economia che ancora si trova in fase di recessione, come appunto quella dell’eurozona, potrebbe favorire un rialzo dei tassi di mercato, con la conseguente riduzione dell’attrattività di BTp e Bonos.
- Apprezzamento dell’euro
L’euro venerdì 1 Febbraio ha sfiorato quota 1,37 contro il dollaro: questo apprezzamento unito al rialzo dei tassi, potrebbe riproporre il rischio sostenibilità dei debiti dell’Europa del sud, ossia Italia e Spagna, facendo lievitare gli spread.
Dalla nota di Morgan Stanley
Mutkin scrive:
I tassi di finanziamento più elevati non sono una buona notizia per i mutuatari con alta leva finanziaria e i livelli di debito sovrano dell’area dell’euro sono tutti alti (ancora più alti del 2011 e 2012).
L’aumento dell’Eonia (tasso interbancario overnight di riferimento, n.d.r.), e così nel rendimento del Bund e dei tassi swap, è stata guidato dagli elementi tecnici derivati dall’erosione della liquidità in eccesso nel sistema bancario. Questo potrebbe essere un sintomo di miglioramento della salute delle banche, ma significa invece che ancora i costi di finanziamento sono in aumento, mentre le previsioni per il PIL nominale non lo sono.
Quindi la nostra conclusione è questa: anche se ci sono sicuramente differenze nelle circostanze specifiche di ciascun anno, può essere che l’aumento dei tassi di base è stato un importante motore della svolta nel rischio sovrano sistemico. Quindi, c’è motivo per iniziare a preoccuparsi ora, considerando anche che il pricing del rischio sistemico sovrano europeo è a livelli minimi rispetto all’anno scorso.
I grafici mostrano come quest’anno probabilmente sarà come gli ultimi due in termini di modelli nei tassi d’interesse dei mercati europei.
Mutkin quindi conclude:
Nel breve termine, quindi, molto dipende da come il presidente della Bce Draghi risponderà al recente aumento dell’EONIA durante la conferenza stampa della prossima settimana.
La BCE terrà la sua conferenza stampa giovedì prossimo alle 8:30, dopo l’annuncio delle sue decisioni sui tassi di interesse alle 7:45.
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