Modello 730 precompilato nel caos. I motivi sono tre: trasmissione telematica, responsabilità civile per professionisti e Caf e tempistica per le imprese. Non è ancora arrivato ed è già polemica
Non è ancora arrivato eppure suscita già dubbi e polemiche. Il modello 730 precompilato farà il suo debutto il prossimo anno, in seno a quel processo di semplificazione fiscale voluto e spinto dal Governo Renzi.
Secondo le ultime dichiarazioni del Premier Renzi il modello per la presentazione della dichiarazione dei redditi sarebbe dovuto arrivare a casa di ogni cittadino entro il 15 aprile, ma prima che la norma entri in vigore c’è già un primo importante cambiamento: il 730 precompilato sarà disponibile per via telematica.
Grandi perplessità suscitano inoltre la responsabilità civile di commercialisti e Caf in caso di errori dell’Agenzia delle Entrate in fase di compilazione e la tempistica per le imprese.
Ma vediamo di capire meglio.
730 precompilato per via telematica
Il modello precompilato sarà disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. I contribuentipotranno accedervi dopo aver effettuato la procedura di registrazione richiesta.
E qui nascono i primi dubbi. Come faranno anziani o pensionati, generalmente poco esperti di internet, ad effettuare la dichiarazione dei redditi?
730 precompilato: responsabilità civile per commercialisti e Caf
Ma andiamo avanti. A questo punto l’operazione procederà senza problemi se i contribuenti decideranno di accettare i conti effettuati dal Fisco. Nel caso in cui però volessero effettuare delle modifiche, inserendo detrazioni e deduzioni varie, il tutto si complica. Il procedimento infatti potrà avvenire solo attraverso l’aiuto del commercialista o dei Caf, che avranno il compito di verificare la correttezza di quanto dichiarato. Dopo aver effettuato i dovuti accertamenti si potrà andare avanti con la ripresentazione, sempre per via telematica, all’Agenzia delle Entrate.
Il Governo però ha inserito la responsabilità civile di Caf e commercialisti che dovranno apporre al modello un visto di conformità. Cosa comporta?
A spiegarlo è Franco Bechis:
"l’Agenzia delle Entrate multerà e sanzionerà il commercialista o il Caf. Lo Stato compila la dichiarazione dei redditi del cittadino, il commercialista deve dire se lo Stato ci ha preso o no, e se questo suo giudizio è errato, verrà punito lui".
Insomma se il Fisco sbaglia, i suoi errori ricadranno sugli addetti ai lavori che non hanno provveduto a segnalarli. La buona notizia è dunque che eventuali errori non ricadranno sui contribuenti (in teoria), la brutta è che a pagare non saranno comunque i diretti responsabili.
730 precompilato: i problemi per le imprese
Secondo il decreto arrivato in Senato il 1°luglio scorso, le imprese italiane avranno l’obbligo di comunicare all’agenzia delle entrate:
" entro il 7 marzo di ogni anno i dati relativi alla certificazione unica che attesta l’ammontare complessivo delle somme erogate, delle ritenute operate, delle detrazioni d’imposta effettuate e dei contributi previdenziali e assistenziali trattenuti".
La scadenza viene insomma anticipata di più di un mese e avverrà in concomitanza con il periodo nel quale le aziende chiudono i loro bilanci. La contemporaneità delle due operazioni potrebbe creare non pochi problemi, tanto più se si considera che in aso di errori o ritardi, le suddette imprese dovranno versare una multa pari a 100 euro per ogni dipendente.
Ma non è finità qui:
"la trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi ad alcuni oneri deducibili e detraibili sostenuti nell’anno precedente, quali interessi passivi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali, previdenza complementare".
è stata anticipata dal 30 aprile al 28 febbraio, riducendo ancora di più i margini d’azione dei soggetti coinvolti.
Le solite battute sulle "cose fatte all’italiana" ce le risparmiamo stavolta?
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