Le tanto attese minute dell’ultimo meeting FOMC confermano che il tapering, ovvero la riduzione degli acquisti in asset da parte della banca centrale statunitense, potrebbe essere decisa nei prossimi incontri del Consiglio Federal Reserve.
L’elemento determinante nella decisione di avviare una progressiva riduzione degli acquisti attualmente pari a 85 miliardi di dollari al mese, continuerà ad essere il tasso di disoccupazione e, più in generale l’andamento del mercato del lavoro.
Il problema principale della Federal Reserve, dunque, è conciliare l’avvio del tapering con il mantenimento dei tassi di interesse a livelli bassi.
Tassi di interesse e tasso di disoccupazione, la strategia Fed
Ad oggi, la Federal Reserve mantiene i tassi di riferimento ad un livello compreso tra lo 0 e lo 0.25%; contemporaneamente si è impegnata a mantenere invariata la propria politica monetaria fino a quando il tasso di disoccupazione non avrà raggiunto il 6.5% o l’inflazione il 2.5%.
Dunque l’avvio del tapering coinciderà con una revisione della strategia della banca centrale statunitense, anche se non implicherà la fine della cosiddetta "liquidità a buon mercato".
I prossimi appuntamenti firmati Fed
Il prossimo meeting della board Federal Reserve si svolgerà il 17 e 18 dicembre, ma trattandosi dell’ultimo meeting di Bernanke nelle vesti di Chairman sembra alquanto improbabile che il tapering possa iniziare già dal prossimo mese.
A questo punto gli occhi tornano a spostarsi sulle date dei meeting di marzo. Dobbiamo infatti considerare che il meeting di fine gennaio, il 24 e 25, capita a ridosso di un’importante "deadline" per il governo federale che entro il 6 febbraio dovrà trovare un (nuovo) accordo sul tetto al debito. Sembra proprio che il tapering sia ormai rimandato almeno al 13 marzo.
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