Il decreto Minniti sui migranti da oggi è legge: dalla protezione per i richiedenti asilo al contrasto all’immigrazione illegale, ecco cosa prevede la nuova legge.
Il decreto Minniti in materia di immigrazione è legge: la Camera ha approvato in via definitiva il provvedimento che martedì ha ottenuto la fiducia a Montecitorio, con ben 240 voti a favore, 176 voti contrari e solo 12 astenuti.
Il nuovo decreto legge sui migranti è stato elaborato, tra le altre cose, per ridurre i tempi nei procedimenti riguardanti la protezione internazionale per i richiedenti asilo e anche per rendere più efficaci le misure per il contrasto all’immigrazione illegale.
In un post su Twitter, lo stesso premier Paolo Gentiloni ha espresso un parere positivo riguardo il decreto appena approvato:
"Tempi più rapidi per diritto asilo. Strumenti più efficaci per accoglienza e integrazione".
Ma come dimostrano i 176 voti contrari, sono diversi gli esponenti politici in disaccordo con il presidente del Consiglio riguardo l’utilità del decreto Minniti. Infatti, MDP, la componente nata dalla scissione del PD, ha votato contro il provvedimento, così come Sinistra Italiana, la cui capogruppo Loredana De Pretis ha affermato che
"È del tutto inutile ai fini di un migliore governo delle città: è evidente che chi lo ha firmato non ha nessunissima esperienza in materia. In compenso viola gravemente i principi della nostra Costituzione. Viene infatti limitata con atto amministrativo la libertà di circolazione per alcune categorie di persone, stracciando così sia il principio di uguaglianza sia la presunzione d’innocenza".
Il decreto Minniti introduce comunque numerose novità in materia di immigrazione. Ecco cosa prevede nel dettaglio.
Legge sull’immigrazione: le novità del decreto Minniti
Il decreto legge Minniti, il cui testo è stato presentato al Governo da Marco Minniti nel mese di febbraio 2017, ha scatenato da subito forti polemiche da parte di varie Organizzazioni Non Governative, come la Fondazione Migrantes e Medici senza frontiere, tanto che è stato necessario che il governo ponesse la fiducia prima di farlo approvare al Senato.
Da oggi però il decreto Minniti è legge, dopo il via libero definitivo di ieri alla Camera: il suo scopo è soprattutto quello di velocizzare le pratiche per le richieste d’asilo e di aumentare il numero dei centri di rimpatrio sul territorio nazionale.
Ecco allora cosa prevede nel dettaglio la nuova legge Minniti sull’immigrazione:
- Istituzione di 26 sezioni specializzate "in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea". Le sezioni sono tante quante le Corti d’Appello, invece delle 14 previste nel decreto originario, e in particolare saranno competenti riguardo: mancato riconoscimento del diritto di soggiorno per cittadini UE; allontanamento di cittadini UE per motivi di pubblica sicurezza; riconoscimento protezione internazionale; rinnovo, revoca o mancato rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari; diniego del nulla osta al ricongiungimento familiare; accertamento stato della cittadinanza italiana;
- Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) in sostituzione dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE), la cui rete attuale sarà ampliata per assicurare la distribuzione delle strutture su tutto il territorio nazionale. I nuovi CPR saranno localizzati preferibilmente in aree esterne ai centri urbani e avranno una capienza limitata, di 150-160 posti ciascuno, per un totale di 1600 posti a livello nazionale. Queste strutture avranno lo scopo di attuare le procedure di espulsione dei migranti, per la cui esecuzione saranno stanziati ben 19 milioni di euro;
- Semplificazione procedure per le richieste d’asilo, attraverso la cancellazione di un grado di giudizio davanti alle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. In questo modo i tempi per il diniego o per il riconoscimento dello status di rifugiato passano da 6 a 4 mesi;
- Lavori socialmente utili per i richiedenti asilo, attraverso la promozione da parte dei Prefetti e dei Comuni di attività di utilità sociale su base gratuita e volontaria a cui far partecipare i rifugiati;
- Punti di crisi per il contrasto all’immigrazione illegale, ovvero delle apposite strutture in cui lo straniero che arriva illegalmente in Italia viene condotto per l’assistenza e le cure di primo soccorso, e successivamente per le operazioni di rilevamento foto dattiloscopico e segnaletico.
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