Messe e coronavirus: le chiese sono chiuse? Cosa dice la CEI

Marta Tedesco

7 Marzo 2020 - 07:30

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Chiese chiuse, messe e lezioni di catechismo sospese per evitare il contagio? Ecco cosa ha deciso la Conferenza Episcopale Italiana nelle varie regioni italiane.

Messe e coronavirus: le chiese sono chiuse? Cosa dice la CEI

Il coronavirus sta mettendo tutti a dura prova, anche la Chiesa. La CEI, Conferenza Episcopale Italiana, ha preso la decisione di sospendere la celebrazione delle messe fino almeno a domenica 8 marzo nelle regioni italiane più a rischio.

La diocesi di Roma invece ha disposto la sospensione di alcune attività pastorali non sacramentali, come il catechismo, fino al 15 marzo. Ma sia qui, che nelle altre regioni d’Italia, la messa si potrà celebrare normalmente, nel rispetto però delle limitazioni imposte dal Governo.

Coronavirus: la decisione del CEI sulla celebrazione delle messe

La CEI prende posizione rispetto all’emergenza coronavirus. La celebrazione delle messe non avrà luogo fino almeno a domenica 8 marzo in tutte le zone d’Italia dove sono in vigore le misure restrittive emanate lo scorso 1 marzo dal Consiglio dei ministri. In una nota diffusa dalla Conferenza Episcopale infatti si può leggere:

“Il testo conferma le misure restrittive emanate il 1° marzo e destinate a restare in vigore fino a domenica 8 marzo inclusa – con le quali in tre regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e in alcune province (Savona, Pesaro e Urbino) sono state stabilite limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura richiede l’adozione di misure tali da evitare assembramenti di persone. Alla luce del confronto con il Governo, in queste realtà la Cei chiede che, durante la settimana, non ci sia la celebrazione delle Messe”.

Per le aree non a rischio, invece la CEI ribadisce “la possibilità di celebrare la Santa Messa, come di promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima”, purché vengano rispettate le indicazioni sancite dal governo, per tutte le attività sia formative che pastorali.

Chiesa di Roma: attività sospese per coronavirus

Nel frattempo, per arginare il più possibile il rischio di diffusione del virus, la diocesi di Roma ha definito altre misure di prevenzione. Facendo sempre riferimento al decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, il segretario generale Pierangelo Pedretti ha dichiarato che la Chiesa di Roma seguirà le indicazioni “a tutela del bene comune e della salute pubblica”.

Per quanto riguarda la nota promulgata dalla CEI, Pedretti ha invece reso noto che saranno sospese fino al 15 marzo

le attività pastorali non sacramentali rivolte a gruppi di fedeli (per esempio, i catechismi dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, i corsi di preparazione al matrimonio e di accompagnamento delle coppie, i ritiri e gli esercizi spirituali, i pellegrinaggi, le attività associative e oratoriali, i percorsi di fede di giovani adolescenti e adulti, e in generale tutte le attività di gruppo)”.

Risultano però consentite “le celebrazioni liturgiche feriali e festive”, purché il luogo di culto in cui si svolgeranno permetta di rispettare le misure di precauzione ritenute fondamentali dalle autorità competenti.

Coronavirus: a rischio la messa di Pasqua?

I provvedimenti predisposti rimangono comunque in bilico e in via di ridefinizione. La CEI potrebbe anche decidere di tenere chiuse le chiese per tutto il tempo considerato necessario a favorire il contenimento del contagio.

In effetti, sembra difficile che la situazione di crisi possa rientrare nell’arco di un mese. Il 5 aprile dovrebbero infatti partire i riti della Settimana Santa, a cominciare dalla Domenica delle Palme. Per il momento resta confermato che la funzione verrà celebrata in ogni chiesa italiana, a partire dalla Basilica di San Pietro, così come non è messa in discussione la messa di Pasqua, che quest’anno cadrà il 12 aprile.

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