Mercato high yield: il 2017 è solido, ma occhio alla qualità - Kames Capital

admin

22 Marzo 2017 - 17:01

High yield: il mercato performa bene, ma la propensione al rischio incide sulla qualità. I consigli di Jack Holmes della Kames Capital.

Mercato high yield: il 2017 è solido, ma occhio alla qualità - Kames Capital

I trend del mercato dell’high yield confermano quanto sia essenziale guardare alla qualità dell’emittente, anche quando nel contesto si registra una forte propensione al rischio.

A sottolinearlo è Jack Holmes, gestore degli investimenti del team high yield di Kames Capital, che aggiunge come “l’approccio migliore resta puntare sulla qualità”.

Oltre alla critica al modo in cui il mercato trascura le emissioni di titoli di società con rating elevato quando è più disposto a rischiare, Holmes evidenzia come convenga rimanere ben lontani dai titoli ad alto rendimento ma con una qualità ridotta, preferendo così il segmento di qualità più elevata.

L’inizio del 2017 da parte dell’high yield è stato più che promettente: i forti rendimenti realizzati dai fondi obbligazionari hanno stimolato un maggior numero di emissioni, a discapito della qualità da parte di alcune società.
Nel valutare un titolo high yield è alla base conoscere la qualità dell’emittente e delle sue fonti di finanziamento.

“Anche se da inizio anno i rendimenti dell’high yield globale sono apparsi estremamente solidi, di recente un numero sempre maggiore di società sfrutta la solidità del mercato per emettere obbligazioni”,

spiega Holmes nella sua analisi.

“Come spesso accade in periodi come questi, molti emittenti sono di qualità ridotta; ad esempio, abbiamo visto obbligazioni CCC con cedole non contrattuali (dove una società può decidere di pagare con altri titoli di debito invece che con fondi liquidi, ndr), il che non è mai un buon segno, e obbligazioni che finanziano prestiti ai più rischiosi mutuatari privati subprime nel Regno Unito”.

La scarsa qualità di parte delle emissioni è ben sintetizzata dal fatto che, da inizio 2017, tutte le nuove emissioni sono state rappresentate per oltre il 20% dalle obbligazioni CCC del mercato USA, il doppio rispetto all’anno precedente.

High yeld: puntante sulla qualità

Come già accennato, in un contesto come quello attuale è sempre consigliabile puntare su una qualità maggiore:

“Abbiamo individuato interessanti opportunità di acquisto in obbligazioni di società di qualità più elevata che tendono a essere trascurate quando aumenta la propensione al rischio.

Tra queste Quintiles, una delle migliori società nel campo dell’informazione sanitaria, che ha alle spalle 25 anni di rapporti con tutte le migliori case farmaceutiche, e la britannica TalkTalk, una società di telecomunicazioni con una struttura di costo molto competitiva e robusti flussi di ricavi ricorrenti.

Di questi tempi, è possibile prestare il proprio denaro a società con un rischio decisamente inferiore e senza particolari sacrifici in termini di rendimento, generando quindi livelli di reddito superiori con un rischio più ridotto.”

Guardando alle prospettive, Holmes ritiene per l’high yield rimarranno “ragionevolmente robuste” nel corso del 2017, nonostante l’analista non faccia mistero di volersi concentrare ancora sulle aree di mercato che offrono una buona qualità del credito e rendimenti interessanti.

“Restiamo del parere che il miglior modo per ottenere rendimenti interessanti sul lungo periodo sia investire in maniera disciplinata in società di buona qualità con robusti flussi di ricavi ricorrenti. Il nostro approccio al mercato delle nuove emissioni resta questo e aspettiamo di coglierne i frutti”.

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