Mercati sotto pressione? Ecco cosa ci dice il Financial Stress Index

Federica Agostini

10 Settembre 2013 - 09:35

Mercati sotto pressione? Ecco cosa ci dice il Financial Stress Index

Sui mercati tutto è relativo, compresa l’ansia degli investitori. Ad una settimana di distanza dal fatidico appuntamento con la Federal Reserve, il possibile annuncio del tapering e le sue inevitabili conseguenze sui mercati emergenti; nel bel mezzo delle tensioni geopolitiche dovute alla questione Siriana e ad una manciata di giorni dalle elezioni in Germania, quali sono le condizioni sui mercati? A che livello è arrivato lo stress degli investitori?

Ebbene, a differenza di quanto possa sembrare, l’indice più utilizzato per misurare il livello di stress sui mercati finanziari rivela in realtà una "calma storica". L’indice in questione, il Financial Stress Index, viene rilasciato dalla Fed di St. Louis e combina i dati di 18 settimane; ogni evento viene classificato con un numero positivo (che indica maggiore stress), oppure negativo.

L’ultima lettura, rilasciata pochi giorni fa, ha riportato un valore di -0.418. Si tratta di un dato nettamente inferiore alla media degli ultimi 10 anni. Sebbene lo stress sia andato aumentando nelle ultime tre settimane, in questo momento il livello di stress sui mercati finanziari è inferiore ai quattro quinti delle letture di tutti i tempi.

Il Financial Stress Index nel passato

Il minimo storico raggiunto da questo indice risale agli inizi del 2007, quando ci fu il boom delle borse e i primi pallidi segni della crisi dei mutui subprime iniziavano a materializzarsi. Al contrario, nel 2008 l’indice raggiunse il massimo di tutti i tempi subito dopo il collasso dei Lehman Brothers.

Sebbene i livelli estremi del Financial Stress Index possano essere interpretati come occasioni di vendita/acquisto, bisogna notare che quando l’indice si trova in posizione intermedia (ossia, la maggior parte delle volte) è difficile, se non inutile, cercare di utilizzarlo per individuare possibili tendenze.

Anche guardando a quelle situazioni di stress in aumento per 7 settimane su 10 dell’indice, si noterà che il rendimento medio dei mercati azionari del mese successivo continua ad essere lo stesso che in qualsiasi altro momento. D’altra parte, se un investitore detenesse azioni nel momento in cui l’indice aumenta, il rendimento medio sarebbe negativo. Al contrario, detenere azioni nelle settimane in cui lo stress è in calo potrebbe portare ad un guadagno.

Cosa ci dice oggi il Financial Stress Index?

Oggi il Financial Stress Index è incredibilmente basso, segno che i mercati stanno ancora valutando l’entità delle situazioni che si prospettano per i prossimi mesi. Dopo settimane di preoccupanti notizie sull’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, oggi i mercati aspettano notizie chiare sul tapering (anche per valutarne gli effetti sui mercati emergenti), ma soprattutto in relazione al possibile intervento degli Stati Uniti sulla Siria.

Se nelle prossime settimane andrà scemando l’idea di un intervento imminente, il Financial Stress Index potrebbe suggerire nuove e convenienti opportunità d’acquisto. Al contrario, non possiamo sapere sin dove arriverà il Financial Stress Index, ma la via del rialzo sarebbe assicurata.

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