Mercati monetari in fermento dopo il referendum scozzese. Ecco le previsioni su euro, dollaro, sterlina e yen

Nicola D’Antuono

19 Settembre 2014 - 14:29

Il referendum sull’indipendenza della Scozia ha scosso i mercati valutari. La volatilità è in forte aumento su tutte le monete principali, dal dollaro all’euro, dalla sterlina allo yen

Mercati monetari in fermento dopo il referendum scozzese. Ecco le previsioni su euro, dollaro, sterlina e yen

Il referendum sull’indipendenza della Scozia ha visto prevalere nettamente il fronte del “no”, respingendo al mittente le ambiziosi secessionistiche dei nazionalisti di Edimburgo. Il mantenimento dello status quo nel Regno Unito è un toccasana per tutta l’Unione Europea, in quanto dovrebbe allontanare per un po’ il pericolo di spinte autonomistiche dai fronti più caldi del Vecchio Continente (Catalogna in primis).

Inoltre con la Scozia nel Regno Unito, anche Londra non dovrebbe allontanarsi dall’Europa visto che gli scozzesi sono decisamente inclini a restare ancorati a Bruxelles. Ad ogni modo questo referendum ha scaldato non poco i mercati monetari, che hanno vissuto settimane di grande fermento. Non solo la sterlina, diretta interessata del voto, bensì anche le altre valute più importanti come il dollaro, l’euro e lo yen.

Negli ultimi giorni il pound ha recuperato gran parte delle perdite accumulate contro il dollaro, ma allo stesso tempo ha messo al tappeto sia la moneta unica che quella nipponica. Il tasso di cambio GBPUSD si è spinto fin sopra 1,6520, dopo che qualche giorno fa aveva toccato il minimo più basso da novembre scorso a 1,6050. Il cross EURGBP, invece, è crollato quasi fino a 0,78 ai minimi da oltre due anni.

Secondo Vincenzo Longo, market strategist di IG Italia, questo cross può spingersi anche fino a 0,67 la prossima primavera, quando è atteso il primo ritocco al rialzo sui tassi di interesse da parte della Bank of England. Per quanto riguarda il cambio EURUSD, l’esperto del broker londinese ritiene che entro fine anno avverrà l’approdo sul supporto chiave di 1,2750, con i prezzi che continueranno poi a muoversi intorno a 1,28.

Le prospettive restano molto negative per lo yen a causa del rallentamento dell’economia nipponica, della politica monetaria ultra-espansiva della BoJ e del clima di appetito per il rischio sui mercati globali. Secondo Longo, il cross EURJPY potrebbe spingersi fino a 143,50 dopo che oggi i prezzi si sono spinti già fin sopra 141. Il cambio USDJPY, invece, non dovrebbe avere grossi problemi a sfondare quota 110. L’unica speranza di recupero per lo yen è legata all’eventuale inversione di rotta dei mercati azionari, con conseguente peggioramento del sentiment tra gli investitori.

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